Accordo sul clima. Tutti Insieme in Difesa del Futuro

La manifestazione di domani in Piazza della Scala a Milano, avviene pochi giorni dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che gli Stati Uniti usciranno dall’accordo di Parigi, il più importante trattato degli ultimi anni per contrastare il riscaldamento globale riducendo sensibilmente le emissioni di anidride carbonica, uno dei principali e più pericolosi gas serra. L’accordo era stato sottoscritto nel dicembre 2015 dalla precedente amministrazione Obama e da altri 194 paesi; la procedura per uscirne richiede quasi quattro anni. La decisione di Trump potrebbe avere serie conseguenze sul mantenimento degli impegni da parte degli altri stati e sulle condizioni climatiche della Terra, considerato che il riscaldamento globale si sta già verificando e ogni anno perso per contrastarlo fa aumentare il rischio di produrre effetti irreversibili sul clima.

Cosa prevede 

L’accordo non è vincolante e contiene sostanzialmente quattro impegni per gli stati che lo hanno sottoscritto (il testo integrale è qui).

• Mantenere l’aumento di temperatura inferiore ai 2 gradi, e compiere sforzi per mantenerlo entro 1,5 gradi.
• Smettere di incrementare le emissioni di gas serra il prima possibile e raggiungere nella seconda parte del secolo il momento in cui la produzione di nuovi gas serra sarà sufficientemente bassa da essere assorbita naturalmente.
• Versare 100 miliardi di dollari ogni anno ai paesi più poveri per aiutarli a sviluppare fonti di energia meno inquinanti.
• Controllare i progressi compiuti ogni cinque anni, tramite nuove conferenze.


Perché è importante

L’obiettivo di mantenere l’aumento medio della temperatura mondiale al di sotto dei 2°C non garantisce l’arresto del riscaldamento globale; anzi, secondo la maggior parte dei ricercatori non impedirà che si verifichino cambiamenti per il clima. È però un punto di partenza fondamentale, perché per la prima volta ha responsabilizzato quasi ogni paese del mondo sulla necessità di fare di più e meglio per ridurre le emissioni, puntando al tempo stesso sulle opportunità economiche offerte dallo sfruttamento delle energie rinnovabili e dal nucleare di nuova generazione.

CO2

In concreto, come si fa?

Il primo grosso obiettivo è di produrre, entro il 2030, 56 miliardi di tonnellate di anidride carbonica su scala globale invece dei 69 miliardi di tonnellate che si avrebbero mantenendo gli attuali ritmi di crescita. Gli Stati Uniti sono al primo posto nella classifica dei più grandi produttori di emissioni, seguiti dalla Cina, e sotto l’amministrazione Obama si erano impegnati a ridurre le emissioni del 26-28 per cento rispetto al 2005, fissando il 2025 come ultima scadenza per ottenere questo obiettivo. Avevano anche promesso di finanziare i paesi più poveri e in via di sviluppo per migliorare e rendere più sostenibili le loro politiche energetiche, attraverso un fondo da 3 miliardi di dollari.

Come si esce dell’accordo di Parigi

L’accordo sul clima non è vincolante, e inoltre nessuno stato rischia penalizzazioni dirette a lasciarlo; nel trattato è previsto un meccanismo che nel complesso richiede circa quattro anni per essere completato. Gli Stati Uniti potrebbero interrompere da subito tutte le loro attività di collaborazione, non partecipare alle nuove riunioni sul clima e isolarsi dal resto della comunità internazionale su questo tema. La successiva amministrazione, se lo volesse, potrebbe tornare indietro e sottoscrivere nuovamente l’accordo. Trump potrebbe anche decidere di ritirarsi dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Accordi di Rio), che porterebbe per la prima volta gli Stati Uniti a non partecipare ai gruppi di lavoro sul cambiamento climatico dell’ONU.

Oggi si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2017

Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte, Italia
(Google Earth View)

La Giornata Mondiale dell’Ambiente, che si festeggia come ogni anno il 5 giugno, esiste dagli anni Settanta, quando fu proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Da allora la Giornata Mondiale dell’Ambiente è stata usata come occasione per parlare di tematiche ambientali, che riguardano tra le altre cose l’inquinamento, la sovrappopolazione e il surriscaldamento globale.

Ogni anno c’è un tema, che è pensato per portare l’attenzione su un determinato aspetto. Quello del 1974 fu “Only One Earth” (“Solo una Terra”); quello di quest’anno è “Connecting People to Nature”. Da alcuni anni viene anche scelto un paese “ospitante” della Giornata Mondiale dell’Ambiente: quest’anno è il Canada, nel 2015 fu l’Italia.

Foto di gruppo dei leader mondiali che partecipano alla conferenza sul clima di Parigi.
(MARTIN BUREAU/AFP/Getty Images)

 

 

 

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