Milano Città Metropolitana, il futuro dipende dai numeri

Censi visione generaleIn questo primo anno e mezzo di vita Milano Città Metropolitana, è riuscita a smuovere cose che sembravano inamovibili, come – un esempio tra i tanti – le bretelle alle tangenziali che gli automobilisti aspettavano da quasi mezzo secolo. Eppure sono ancora pochissimi coloro che sanno dell’esistenza di Milano Città Metropolitana: il 66 per cento della popolazione “ne ha sentito parlare”, ma soltanto il 15 per cento – giovani e laureati in prevalenza – sa bene di cosa si tratta.

E’ quanto emerge da un sondaggio a firma del “ Centro Studi Grande Milano” di Milano, dal quale si evince che : “ una volta venuti a conoscenza del progetto di Città Metropolitana, più della metà – 52 per cento – degli intervistati lo giudica positivamente, in particolare i giovani e i residenti a Milano. Soltanto il 25 per cento si esprime in modo negativo, mentre il 23 per cento si dichiara indifferente”. Insomma se è conosciuto, “il progetto si aggiudica l’approvazione”,concludono gli autori del sondaggio.

 

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E’ una conferma che siamo sulla strada giusta, ma che di fronte abbiamo un percorso tutto in salita perché per prima cosa dobbiamo recuperare quel 23 per cento di abitanti del territorio “indifferenti” e perché no anche quel 25 per cento di contrari: nel più e nel meno un milione e mezzo di persone. Non è un’impresa facile, ma possiamo contare sulla validità di un progetto che nasce da una esigenza ineludibile.

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L’ho già scritto e lo ripeto ancora. L’area metropolitana del capoluogo lombardo è la terza dopo Londra e Parigi, tra quelle più popolate dell’Unione europea e ha tutti i requisiti per assumere un ruolo primario nella dimensione comunitaria, contribuendo così al rafforzamento della competitività del nostro sistema Paese. E’ la stessa Commissione europea a sostenere che sarà lo sviluppo delle città metropolitane a determinare il futuro dell’Europa. Io credo che una città metropolitana che sa soddisfare con tempestività ed efficienza le attese dei residenti oltre a risolvere i molti problemi, migliorerà la vita delle comunità.

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Infatti, il sondaggio del “ Centro Studi Grande Milano” già delinea un primo identikit del cittadino metropolitano e dei suoi “desideri”:

 

La Città Metropolitana deve garantire anzitutto la mobilità e poi le problematiche della sicurezza e del lavoro.

– L’ampiezza territoriale più desiderata è quella che comprende Milano e tutti i Comuni della Provincia. Meno richiesta è un’estensione territoriale più vasta.

– L’utilità della Città Metropolitana è sottolineata da quasi il 70 per cento degli intervistati. Solo il 30 per cento la definisce “un’inutile iniziativa burocratica”. Ancora meno (19 per cento) sono coloro che vogliono tenere ciascun Comune separato.

– La maggioranza (71 per cento) non ritiene opportuno che la Città Metropolitana abbia rapporti diretti con le Istituzioni Europee. Ma una quota significativa (29 per cento, maggioranza giovani) esprime il parere opposto.

– Più di metà del campione (ma il 72 per cento dei giovani) vede con favore la elezione diretta del sindaco della Città Metropolitana.

Il 60 per cento si “sente” maggiormente cittadino del Comune in cui abita adesso. Ma ben il 48 per cento (e, ancora una volta, il 55 per cento dei giovani) predilige sentirsi cittadino della nuova Città Metropolitana di Milano. 

 

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Insomma, come si evince dal sondaggio, i giovani hanno colto per primi i valori che l’istituzione Città Metropolitana rappresenta come tutela e miglioramento della qualità della vita. L’impegno è ora è di procedere step by step con progetti concreti e con la loro realizzazione assicurata. Altrimenti s’ingrossa la fila di coloro (30 per cento tra gli “indifferenti e contrari”) che definisce il progetto di Città Metropolitana: “un’inutile iniziativa burocratica”.

Non è così. Ci sono tutte le premesse per una grande area territoriale di crescita innovativa e di sviluppo economico, proiettata sull’Europa e sul Mondo. Ma anche capace di non lasciarsi mai indietro nessuno. Perché sarà operativa una governance capace di “fare rete” con tutti i referenti delegati e interessati presenti sul territorio, in modo da raggiungere una visione collettiva e condivisa sul futuro di ogni singolo atto della Città Metropolitana. Insomma si realizza una partecipazione democratica vera, una grande opportunità che i giovani per primi hanno colto, come il sondaggio conferma.

                                                                                     Arianna Censi

 

Giovedì 8 settembre

città metropolitana

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