DISSERVIZI.Quell’inutile attesa dei treni «fantasma» tra Milano e Torino

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Nemmeno al momento dell’acquisto del biglietto si viene informati della cancellazione. E la App dice: «Il convoglio non è ancora partito»

di Enrico Caiano

Avete mai provato a prendere un treno fantasma? Forse da bambini, quando vi portavano alle giostre? Ma no, questo è un treno per grandi, di quelli che partono dal binario di una stazione. Non una stazioncina di campagna, magari avvolta dalle brume, perfetta per un film fantasy. Qui siamo alla stazione Centrale di Milano e il film semmai va catalogato nel cinema dell’orrore. Burocratico e organizzativo.

Funziona così. Andate alle macchinette automatiche e scegliete un qualsiasi treno regionale per Torino tra il tardo pomeriggio e la sera: c’è quello delle 18.18, quello delle 19.15, quello delle 20.18, delle 21.15 o delle 22.18. Tutti fantasma? Sì. Provare per credere. Se non siete riusciti a prenderlo venerdì o ieri, oggi è l’ultima occasione: affrettatevi! Impostate l’orario preferito e… fatto! Comprato. Se poi da un’altra città o addirittura da un’altra nazione state programmando un viaggio per Torino, il biglietto lo potete acquistare online. È la stessa cosa: le nostre Ferrovie vi danno la possibilità di comprare un tagliando per il treno fantasma in ogni modo, probabilmente anche in un’agenzia di viaggi o dopo una lunga coda alle biglietterie non automatiche. Il sistema operativo infatti è il medesimo.

La particolarità del treno fantasma è che quando arrivate sotto i pannelli luminosi e cercate il binario, improvvisamente non c’è più traccia del vostro regionale. Sparito. Volatilizzato. Nessuna indicazione di treno soppresso: banale,quella la usano i sindacati degli scioperi selvaggi, l’azienda Fs è più raffinata. Indagando un po’, trovate una vaga scritta che corre sotto il tabellone elettronico principale dove si parla di «lavori di potenziamento» su quella tratta, ma mai di cancellazioni.

La rabbia monta e andate all’ufficio assistenza clienti. Se siete il turista straniero, magari terrete in mano il vostro iPad con la videata che dimostra come sull’elenco dei treni acquistabili quello ci sia eccome. Addirittura sulla app che vi indica i treni in tempo reale, inserendo la sigla appare la scritta beffarda: «Il treno non è ancora partito». Già. E non partirà più. Perché non esiste. Niente da dire, gli sceneggiatori del «treno fantasma» curano ogni particolare. L’attore del Truman Show del «treno fantasma» che interpreta il ferroviere addetto alle informazioni vi tratta con sufficienza: «Adesso non stia anche a farmi vedere il computer, non serve…».

Vi consegna alla collega attrice anche lei in uniforme che parte a recitare le sue battute. «Venga con me», dice con sguardo acceso, un filo invasato. Ti porta davanti a una invisibile bacheca collocata su una parete dopo il 21esimo binario, l’ultimo della stazione. «È tutto scritto qui», esclama con sorriso soddisfatto. Ed effettivamente su un foglietto appiccicato vicino a tanti altri forieri di notizie simili per altre tratte, si dice che nei tali giorni il tale treno è cancellato. «Vuole che glielo mostri anche sul sito Internet? C’è anche lì, sa?», aggiunge con l’espressione soddisfatta che ha il venditore astuto quando vi indica la clausola del contratto scritta in corpo minuscolo.

Se provate a obiettare che invece di appiccicare un foglietto sul muro quei treni potevano toglierli dall’orario online e delle macchinette nei giorni in cui sono stati cancellati, come regolarmente fanno quando viene «tagliato» un Frecciarossa o Frecciabianca, preparatevi all’ennesima trovata di sceneggiatura: «Per quelli si fa così perché c’è la prenotazione obbligatoria del posto, i biglietti per i regionali invece non hanno l’obbligo di prenotazione e hanno validità tre mesi». E allora perché indicarli con giorno e orario come gli altri? Meglio aprire una sezione «biglietti per regionali, cliccare qui». Non crea illusioni. Ma se così fosse i turisti di tutto il mondo non potrebbero comprarsi un inutile tagliando per quel treno fantasma che collega le due maggiori città del Nord. Un altro splendido biglietto da visita di questa sventurata stagione italiana.

Fonte: Corriere Della Sera

29 agosto 2014

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