Tag Archive for IMMIGRAZIONE

Non cedere al terrorismo, difendere la libertà e i nostri stili di vita

“Un Euro in sicurezza e un Euro in cultura” così sintetizzammo all’indomani degli attentati di Parigi la volontà di dare alla parola sicurezza un significato più ampio, guardando alle aree del disagio sociale e dell’esclusione che affliggono tante periferie e tanti contesti urbani degradati. Da lì è scaturito il Piano per la rigenerazione delle periferie con la costituzione di un Fondo dedicato a finanziare progetti elaborati dalle città, con il concorso delle associazioni e delle comunità locali. Per quanto le misure tradizionalmente utilizzate dall’antiterrorismo, quali arresti ed espulsioni, si siano dimostrate estremamente efficaci nel prevenire atti di terrorismo, è ormai opinione largamente condivisa che tali strumenti debbano essere affiancati da politiche volte a prevenire la radicalizzazione stessa attraverso azioni di altra natura.

Ius soli, indispensabile per poter progredire

Poiché il futuro è multiculturale, la sfida non può che essere quella di comprendere come costruire convivenze che non siano distruttive, ma che siano inclusive, generatrici di nuovi sensi, di nuove possibilità e di nuove sfide. La sfida per chi come me è una Amministratrice, in attesa di una Legge sulla cittadinanza maggiormente inclusiva, è quella di contrastare l’esclusione o peggio l’auto-esclusione, concepire luoghi che producano l’incontro, lo scambio, il dialogo, la partecipazione, dove le persone immigrate i ragazzi delle seconde generazioni non siano trattati solo come persone da assistere, da prendere in carico, da istruire ma come attore reale, vivo, propositivo della vita sociale del territorio.

Milano, 20 maggio. La rivincita dell’umano

Una bella pagina ancora una volta di Milano inclusiva coraggiosa gioiosa e giusta. Sindaci e associazioni cittadine e cittadini insieme per costruire un nuovo futuro. Sabato 20 maggio per me si è scritta una pagina di buona politica ed il mio Partito, il Partito Democratico ne e’ protagonista e chi pensa che, urlando ed insultando si possano affrontare fenomeni così complessi e dolorosi per tutti, è certamente dalla parte sbagliata. Se posso sdrammatizzare, come ha detto un giovane africano da anni in Italia: “Salvini va a ciapa’ i ratt !”.

La guerra genera profughi di guerra: il fallimento morale dell’Italia e della NATO

Migliaia di libici sono stati uccisi e feriti come diretta conseguenza dell’intervento della NATO; secondo, la guerra ha trasformato la Libia in “feudi” belligeranti armati e sostenuti da potenze regionali e internazionali. Le centinaia di milizie esistenti oggi in Libia, hanno privato i libici di qualsiasi senso di sicurezza e hanno esposto la popolazione civile a una realtà bellica di cui, apparentemente, non si vede la fine. Terzo, migliaia di libici o di africani che una volta chiamavano patria la Libia, si sono trovati a fuggire dalla guerra usando qualsiasi possibile mezzo di trasporto. Diecine di migliaia di loro hanno trovato rifugio in Europa, mentre migliaia di altri sono morti tentando di arrivarvi. Nella foto: un’immagine della guerra del 2011 in Libia.

Un codice comune su immigrazione e asilo politico

Si basa proprio sulla solidarietà il decalogo di azioni concrete per rilanciare una politica europea dell’asilo, dei rifugiati e della migrazione, proposto da Sera Sigmar Gabriel e Frank-Walter Steinmeier, rispettivamente il vice cancelliere e il Ministro federale degli Affari esteri tedesco. Così facendo la Germania è pronta a portare avanti il progetto comune di una politica per i rifugiati fondata sulla solidarietà senza peraltro trascurare tutte le iniziative politiche per la lotta alle cause di fuga nei Paesi del Medio Oriente e dell’Africa

Cosa sta succedendo a Ventimiglia? La spiegazione

La Francia può bloccare gli immigrati provenienti dall’Italia? L’Italia sta rispettando tutti gli accordi internazionali? E se c’è infrazione, qualcuno paga? Tutta la questione si è iniziata a causa dei respingimenti sistematici di migranti clandestini che le autorità francesi hanno cominciato a compiere sul confine. L’iniziativa francese è stata molto criticata in Italia, ma anche poco raccontata e spiegata sui principali siti di news. Le cose sono piuttosto complicate e riguardano anche gli accordi europei sul tema dell’immigrazione. A lato: Il Ramandan a Ventimiglia, 17 giugno 2015 (JEAN-CHRISTOPHE MAGNENET/AFP/Getty Images)