HO FATTO I CONTI IN TASCA ALLA BRESCIA-BERGAMO-MILANO (BREBEMI) E ALLA TANGENZIALE EST ESTERNA DI MILANO (TEEM)
Le società Brebemi e Tangenziale Esterna, con i comunicati stampa di ieri 23 settembre, lungi dallo smentire, confermano la correttezza dei dati AISCAT da me citati sulle percorrenze chilometriche e sul “flusso medio giornaliero”, detto anche VTMG. Quest’ultimo è il dato più significativo relativo a una concessione autostradale, come ben sa chi si occupa di autostrade, e mi fa piacere che venga integralmente confermato da entrambe le società. Il dato consente il confronto tra le diverse concessioni autostradali e rimane quindi anche confermato che sia la A35 sia la A58 presentano valori inferiori alla metà della media nazionale, pur essendo totalmente inserite nel cuore produttivo della pianura padana.
Entrambe le società hanno ritenuto opportuno rendere noto un ulteriore dato, il numero dei “transiti reali”, “di picco”, ma ciò non toglie nulla alla validità delle mie argomentazioni: il dato relativo ai “transiti reali” non è comparabile tra le diverse concessionarie, prescinde dalla lunghezza ed è privo di significato se non si specifica a quale precisa sezione di conteggio dell’autostrada esso sia riferito. Non e’ probabilmente un caso che i bollettini mensili dell’AISCAT, che è una pubblicazione seria e affidabile, ignorino completamente il dato relativo ai “transiti reali”.
Riguardo alla precisazione di Brebemi che i dati AISCAT siano riferiti al numero di chilometri soggetti a pedaggio, è evidente che sia così, è insito nella natura stessa della A35, che è appunto una autostrada sulla quale il transito dei veicoli è soggetto a pedaggio. Il fatto infine che sempre Brebemi riferisca che nei raccordi autostradali non a pagamento si misurano “transiti reali” doppi rispetto a quelli dell’autostrada, è un’ulteriore conferma della mia tesi: è l’elevato pedaggio che disincentiva l’utilizzo a rappresentare un problema per queste autostrade.
Il mio obiettivo non è certo polemizzare con Brebemi e con Tangenziale Esterna che sono, in particolare TEM, interlocutori seri e affidabili di Città Metropolitana. E nemmeno mi interessa discutere di ciò che è stato fatto, ma piuttosto analizzare i dati a disposizione per intervenire sul loro miglioramento: è evidente che all’aumentare del numero degli automobilisti su queste tratte, aumenti anche il vantaggio dei gestori. Quindi accelerare i raccordi e i collegamenti autostradali è utile a tutti, così come la diminuzione dei pedaggi, a fronte di un aumento degli utenti, potrebbe rappresentare un processo win-win (favorevole e vantaggioso) per tutti.
Mi interessa soprattutto focalizzare l’attenzione sul futuro, sulle opere previste e non ancora appaltate o i cui lavori non sono iniziati. A mio avviso è necessario riequilibrare la spesa favorendo con un grandissimo investimento nazionale e locale le reti del trasporto pubblico, in particolare le reti su ferro. Non dimentichiamo che un potenziamento delle reti su ferro sosterrebbe anche il trasporto di merci almeno con una percentuale in linea con quella dei Paesi europei che da anni vanno in questa direzione.
Arianna Censi
24 settembre 2015