Volentieri pubblichiamo quest’intervento di Alessandro Gilioli
Brevissime note in relazione a due eventi di cronaca nera che oggi sono su tutti i giornali:
1. Passi per il tizio di Motta Visconti che ha confessato, ma quell’altro non risulta ancora essere colpevole. Sicché un ministro degli Interni che dice: “l’assassino è stato individuato”, beh: nemmeno in Rwanda (cit. Massimo Ribaudo). Tra l’altro Alfano ha deciso da solo tutti e tre i tre gradi di giudizio mentre Bossetti era ancora in stato di fermo: non era nemmeno arrivata la convalida del gip agli arresti. Se questo ministro appartiene alla schiera dei cosiddetti “garantisti”, chissà gli altri. Un velo pietoso poi sul Giornale che titola “Schifezze d’uomini”: evidentemente in via Negri mentre decidevano la prima pagina avevano davanti uno specchio.
2. Sto pensando di costituirmi parte civile contro tutte quelle testate che parlando del genitore biologico di Giuseppe Bossetti lo definiscono “il vero padre” (tipo La Stampa, pagina 5). Il vero padre, se c’è stato, e buono o pessimo che sia stato, è quello che ha cresciuto Giuseppe dalla nascita all’età adulta, come sa qualunque genitore adottivo: non chi si è fatto una trombata quarant’anni fa poi è sparito. Qui siamo ai basici, eh.
3. E no, Bossetti non è un “figlio illegittimo”, come hanno detto tivù, giornali, siti e radio: i figli non sono mai illegittimi, né per la legge (vedere diritto di famiglia) né per chi conosce l’italiano. Semmai del famoso autista di autobus il signor Bossetti è figlio biologico: e se proprio non vi viene, va bene anche naturale. Ma illegittimo, proprio no, grazie, e pure da parecchi anni.
continua a leggere: L’Espresso.it