Volentieri propongo la lettura di questo commento pubblicato sul quotidiano online LINKIESTA quale contributo documentato al dibattito che ha sollevato in Italia il primo caso di “stepchild adoption”
La stampa cattolica attacca, la Destra si scatena e l’Italia ne esce mortificata con l’Europa che conta
di Vincenzo Maddaloni
Era inevitabile che sfoderassero le trombe con una foga da jihadislamico.«Il danno è fatto ed è enorme», ha squillato per primo il quotidiano cattolico Avvenire. Vi si è subito accordato il settimanale dei paolini, Famiglia Cristiana stigmatizzando l’ «invasione di campo dei giudici» e la «pericolosa fuga in avanti dal sapore ideologico».
E’ l’ immediata reazione del fronte cattolico al primo caso in Italia di “stepchild adoption” (letteralmente ‘adozione del figliastro’), un istituto del sistema giuridico anglosassone al quale è ricorso ilTribunale per i minorenni di Roma, per legalizzare l’adozione da parte di uno dei due componenti la coppia, del figlio naturale del partner. Beninteso, la “stepchild adoption” può riferirsi sia a coppie eterosessuali che a coppie dello stesso sesso.
Ma siccome di questo secondo caso si tratta, il quotidiano dei vescovi Avvenire va sul pesante, con i toni appunto del jihad islamico quando afferma che le due donne, «volevano andare oltre il loro amore lesbico. In sfregio alle leggi, e al normale buon senso, hanno preteso di ‘sposarsi’, acquisendo in qualche Paese facile un pezzo di carta che in Italia non vale nulla». E accusa la coppia di essersi pagata, «ciò che la legge nel nostro Paese, e la natura, non avrebbero consentito: la vita di un bambino». Insomma, un anatema che piacerebbe molto ai militanti jihadisti del Califfato dell’ ISIS, ma che da noi ricorda i roghi della santa inquisizione, ed è perciò aberrante.
Si tenga a mente che la richiesta di adozione nasce non da un capriccio bensì dalla necessità, (molto avvertita dalle coppie omosessuali) di tutelare i figli in mancanza in Italia, di una legge che riconosca le coppie formate da persone dello stesso sesso. Infatti, questi bambini, spesso nati all’estero mediante la procreazione assistita eterologa, in Italia risultano figli soltanto della madre naturale e nel caso che costei muoia, la persona che vi conviveva non ha alcun diritto, né alcun dovere nei loro confronti.
Va pure aggiunto che oltre al Regno Unito, la “stepchild adoption” è legale in Spagna, Svezia, Norvegia, Danimarca, Belgio e Francia, dove le coppie omosessuali non hanno impedimenti nell’ adozione. Ma essa è valida pure in Germania, Finlandia e Groenlandia, benché la legge non vi consenta l’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso. E’ sufficiente però che la convivenza con una persona dello stesso sesso sia ufficialmente registrata perché la“stepchild adoption” sia riconosciuta.
Questo accade in Europa, ma in Italia la sentenza del Tribunale per i minorenni di Roma diventa in Vaticano un’ impostura che, « oltre a proseguire nell’opera di smantellamento della famiglia naturale fondata sul matrimonio, così come è prevista e tutelata dalla nostra Costituzione, legittima per via giudiziaria una serie di situazioni vietate dalla legge italiana: le adozioni gay in primis, ma anche la pratica del mercato degli uteri in affitto e della fecondazione eterologa all’estero», predica Famiglia Cristiana.
Benché i giudici “incriminati” abbiano avvertito che la sentenza “non è un precedente valido per tutti”, le polemiche sono destinate a moltiplicarsi. Intanto l’agenzia Ansa ricorda i risultati di una ricerca del 2005 condotta da Arcigay con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità, secondo la quale il 17,7 per cento dei gay e il 20,5 per cento delle lesbiche con più di 40 anni hanno almeno un figlio. A conti fatti e con i dovuti aggiornamenti – è sempre l’agenzia Ansa che informa – in Italia, i bambini con genitori omosessuali sono intorno ai cento mila. Una moltitudine, tanto per restare nel lessico cristiano.
Sono davvero queste coppie fuorilegge perché offendono la Costituzione, come si affannano a sostenere i mainstream vicini alla Chiesa e i personaggi della destra scatenata che intorno vi prosperano? Peccato che costoro non si siano impegnati con altrettanto zelo a denunciare la vicende orribili dei tantissimi preti pedofili che hanno segnato e continuano a segnare « la vita di tanti bambini, anche quando essi diventeranno adulti». Dopotutto nell’Europa che conta la “stepchild adoption” non è mai stato un problema o peggio ancora, un dramma.
Fonte: LINKIESTA
31 agosto 2014