Ebay e la vetrina appannata del Made in Italy

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Dalle aste al bazar virtuale, il portale californiano cresce alla grande in Italia ed è uno dei migliori strumenti che hanno le piccole e medie imprese per vendere in tutto il mondo. Eppure solo 4 aziende su 100 si affidano a un canale web per raggiungere i mercati internazionali

acaprodossidi Alessio Caprodossi

In Italia prospera, in Europa cresce a ritmo costante, nel mondo viaggia a marce alte grazie all’espansione nei mercati extra Usa. Nonostante l’ascesa di nuovi protagonisti come Alibaba, eBay continua a macinare affari come dimostrano i profitti (936 milioni di dollari) e il volume di affari registrato nel 2014 (pari a 4,92 miliardi), eppure il +9% segnato nell’ultimo anno è uno dei rialzipiù bassi dell’ultimo lustro. Le note liete arrivano dagli exploit dei paesi che si stanno affacciando al digitale e uno degli esempi più eloquenti è il mercato italiano, dove i venditori professionali sono più di 26mila (bastano 17,35 euro al mese per aprire un negozio sulla piattaforma), con 55 milioni di articoli in vetrina e una media di 74 vendite al minuto.

Numeri che certificano i progressi e l’evoluzione del portale di compravendita online, nato nel 1995 e attivo nella Penisola dal 2001; rispetto agli esordi eBay ha infatti radicalmente cambiato il suo volto, abbandonando le vendite in asta (ma ci sono quelle per aggiudicarsi opere d’arte) in favore della vendita diretta di prodotti nuovi offerti a prezzo fisso, che oggi dominano le vetrine virtuale della piattaforma. L’opportunità più ghiotta offerta dal bazar virtuale alle piccole e medie imprese è l’apertura ai mercati mondiali, strada già imboccata dal 63% dei venditori nostrani che l’anno scorso hanno spedito articoli in 176 paesi del mondo.

Merito di quel Made in Italy che nonostante le pessime figure (presente Very bello?) mantiene un grande appeal oltre confine, con tedeschi, francesi, americani e cinesi a capeggiare l’elenco degli acquirenti. Clienti, questi, più facilmente fidelizzabili poiché abituati a comprare online e fondamentali per ampliare un bacino nazionale ancora limitato: “Sono quattro milioni gli italiani che acquistano su eBay e il nostro obiettivo è avvicinare il maggior numero di quei 56 milioni che mancano all’appello” – spiega Claudio Raimondi, country manager eBay per l’Italia, consapevole che per un cambio di passo serve una visione di insieme condivisa da player, aziende e istituzioni – “Si tratta di un’operazione lunga e complessa che spazia dal digital divide culturale, perché in molti non hanno ancora compreso i vantaggi degli acquisti online, al digital divide tecnologico, poiché offrire a tutti un accesso al web facile e veloce è un imperativo, senza dimenticare la necessità di aumentare la competitività sui mercati internazionali”.

Pur considerando i limiti appena esposti, la base del problema resta la poca fiducia degli italiani verso il commercio elettronico.L’ultima conferma arriva dallo studio appena presentato da Netcomm, secondo il quale solo il 4% delle imprese utilizza un canale web per le vendite (qualsiasi, non solo eBay), cifra troppo esigua in rapporto al miliardo abbondante di utenti mondiali abituati allo shopping in rete.

Sull’altro fronte lascia ben sperare l’aumento degli acquirenti online, saliti da 9 a 16 milioni, con un fatturato complessivo di settore schizzato a 13,6 miliardi di euro. Numeri beneauguranti che restano però lontani dai maggiori mercati europei: la Francia li triplica, la Germania registra un volume cinque volte maggiore e il Regno Unito che traina il continente ha un giro di affari sette volte superiore all’Italia.

Una via per colmare il gap è il mobile che nel caso di eBay, con un acquisto su due effettuato via smartphone o tablet, in Italia ha ormai raggiunto l’esperienza desktop, mentre a livello globale nel 2014 ha portato sulla piattaforma 15 milioni di nuovi clienti. Risultati non casuali dovuti alla penetrazione sempre più capillare dei dispositivi mobili ma anche alla svolta Mobile First impressa dalla società californiana, che a dicembre ha rilasciato la nuova app per iPad arricchita con nuove sezioni e un’esperienza utente ancor più semplice che in passato.

24 febbraio 2015

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