La lentezza e l’inefficienza della giustizia civile sono una palla al piede per la crescita della nostra economia. Un Dossier documenta la situazione e ripercorre quanto è stato fatto negli ultimi anni per accorciare i tempi dei processi. E quanto resta da fare
La lentezza della giustizia civile è da tempo uno dei principali fardelli per la crescita della nostra economia. Un enforcement dei contratti modesto accresce il rischio paese, disincentiva gli investitori esteri a insediarsi in Italia, oltre che introdurre barriere all’ingresso di nuove imprese, a rendere più costoso o razionato il credito bancario.
Molti sono gli studi che abbiamo ospitato sul sito e che riproponiamo in questo dossier che ben spiegano i diversi e negativi effetti dell’inefficienza della macchina giudiziaria sul sistema economico di questo paese.
Le classifiche internazionali ci collocano in posizioni pessime nei ranking di confronto con gli altri paesi non solo avanzati, ma anche in via di sviluppo.
Molto però è stato fattto negli ultimi anni per aggredire questo problema e anche i primi effetti, seppur non visibili nelle classifiche internazionali si registrano nei dati.
Si è infatti intervenuto sulla geografia giudiziaria riducendone l’eccessiva dispersione sul territorio, che inficia la produttività degli uffici giudiziari. Tribunali troppo diffusi e piccoli infatti pregiudicano la specializzazione nell’attività dei magistrati , specializzazione che avrebbe invece un ruolo efficace e importante nella produttività degli uffici. Passi importanti nel senso di una maggiore specializzazione sono stati realizzati anche attraverso l’istituzione del tribunale delle imprese.
Anche la formula di remunerazione degli avvocati ha visto delle novità ed ora è costruita, rispetto al passato, in modo più coerente rispetto agli obiettivi di sveltimento del processo civile e di una maggiore trasparenza e concorrenza nel mercato delle professioni legali.
Negli ultimi anni si è molto puntato sul ruolo delle ADR (forme alternative di risoluzione delle Controversie) per un effetto deflattivo del contenzioso e nelle ultime novità introdotte da questo governo lo strumento è stato reso più attraente attraverso forme di premialità.
Altro protagonista importante delle azioni portate avanti negli ultimi anni è stata una progressiva maggiore informatizzazione del processo, che pure sta portando effetti positivi. Ultimo elemento in corso di potenziamento è l’estensione delle “buone pratiche” attuate nei tribunali più efficienti, in modo particolare quello di Torino, agli uffici giudiziari dell’intero territorio nazionale.
I primi risultati si osservano già e non sono modesti: tra il 2013 e il 2012 i tempi dei processi presso i tribunali si sono accorciati del 14 % e in generale il tasso di congestione dei tribunali, rappresentato dal numero delle pendenze, non solo si è arrestato, ma sta persino diminuendo.
Restano ancora problemi importanti su congestione e la lentezza delle corti di appello e lo smaltimento dell’arretrato anche presso i tribunali è un fardello pesantissimo al completo dispiegamento degli effetti delle molte riforme già introdotte.
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3 febbraio 2015