I tedeschi sono cittadini corretti e pagano le tasse. È vero, in parte. Sono più corretti di noi, ma sono esseri umani. Pagano le tasse perché è più difficile evaderle, e dopo il reato, o il peccato, si sconta
È un problema filologico e di etica. Che cos’è un Kavaliersdelikt, la cui traduzione sembra facile? In origine, era il delitto tipico dei signori, che arraffavano i raccolti o le belle ragazze. Grave, ma tipico di una classe. Poi è diventato un delitto da cavaliere, una cosa non grave.
Truffare lo Stato, evadere il fisco è un Kavaliersdelikt? In Germania se ne discute da sempre. I pregiudizi positivi sono ancor più pericolosi di quelli negativi: i tedeschi sono cittadini corretti e pagano le tasse. È vero, in parte. Sono più corretti di noi, ma sono esseri umani. Pagano le tasse perché è più difficile evaderle, e dopo il reato, o il peccato, si sconta.
In quanto al Kavaliersdelikt sono appunto i cavalieri a commetterlo con più frequenza. Sono già sette i cittadini insigniti con la Bundesverdienstkreuz, la croce al merito, che equivale alla lontana al nostro Cavaliere della Repubblica, ma è qualcosa di più, caso mai simile alla Legion d’Onore. Fu istituita nel 1951 per premiare i tedeschi benemeriti della ricostruzione, e l’hanno meritata finora in 251 mila. Tra i decorati evasori, troviamo Reinhold Würth, 78 anni, il re delle viti, con stabilimenti anche in Italia, premiato nel 2005: avrebbe evaso milioni di euro, nel 2010 è stato condannato a 700 giorni, cioè deve pagare una multa moltiplicando quanto guadagna in media in 24 ore, per lui equivalente in totale a 3,5 milioni di euro.
Poi c’è cascato KarlHeinz Rummenigge, 58 anni, campione mondiale di calcio, che ha giocato anche per l’Inter, decorato nel 1989. Non ha evaso, ma ha cercato di importare illegalmente due Rolex. Da noi, i doganieri gli avrebbero chiesto l’autografo, sempre che gli avessero aperto la valigia. A Monaco, l’anno scorso ha dovuto pagare 250 mila euro di multa. Il tenore René Kollo, 76 anni, premiato nel 1994, ha evaso 80 mila euro, quasi una sciocchezza.
È quasi senza soldi, condannato a 15 mesi con la condizionale. Walther Leisler Kiep, 88 anni, ex tesoriere della Cdu, ha evaso per 271 mila euro, e ha saldato con una multa di 45 mila euro. Il cantante Freddy Quinn, 82 anni, decorato nel 1984, ha evaso 900 mila euro: due anni con la condizionale e multa di 150 mila euro.
L’ex capo delle Poste, Klaus Zumwinkel, 70 anni, decorato nel 2001, aveva un conto in Svizzera di 1 milione e 200 mila euro, due anni con la condizionale e un milione di multa. Ha dovuto restituire la Croce al merito, e ha perso il posto che gli fruttava un milione all’anno.
Tra gli ultimi casi, ma non Cavalieri al merito, il patron del Bayern campione di Germania e d’Europa, Uli Hoeness: ha dovuto autodenunciarsi per un conto milionario in Svizzera, ma quasi fuori tempo massimo. Ora rischia una forte pena. Anche la femminista Alice Schwarzer, direttrice del mensile Emma, ha dovuto pagare 200 mila euro di multa per un conto a Zurigo. «Mi dava sicurezza», si è scusata.
Dopo l’accordo tra Berlino e la Svizzera, sono migliaia i tedeschi che corrono ad autodenunciarsi. I nostri politici promettono da tempo di imitare il governo tedesco ma, chissà perché, non ci riescono e rinviano. Ora Saccomanni annuncia che la pacchia è finita, ma sempre che le banche elvetiche rivelino i nomi dei nostri correntisti, troveremo solo i pesci piccoli, magari i conti dei nostri immigrati che tornati a casa hanno preferito lasciare in Svizzera i loro risparmi, per sicurezza, come Alice. Pochi spiccioli. I cavalieri tedeschi scontano il loro Kavaliersdelikt. I nostri cavalieri sono da tempo emigrati altrove.
9 febbraio 2014