La Città metropolitana di cui tutti parleranno, (speriamo)

La Grande Milano

La Grande Milano

lancio1-150x150Delle quattordici città metropolitane previste in Italia dalla la cosiddetta  «legge Delrio», poco se ne parla, anzi per essere nel vero sono pochi i cittadini che ne conoscono l’esistenza. A Milano,  il 66 per cento della popolazione “ne ha sentito parlare”, ma soltanto il 15 per cento – giovani e laureati in prevalenza – sa bene di cosa si tratta, informa un recente sondaggio  a firma del “ Centro Studi Grande Milano”.

Eppure, le Città metropolitane sono enti titolari di rilevanti funzioni che riguardano la pianificazione territoriale, la  gestione dei servizi pubblici, il sostegno delle attività economiche e di ricerca innovative, il miglioramento dei sistemi di informatizzazione e di digitalizzazione, la soluzione di problemi di importanza esistenziale come lo sono la mobilità e  laviabilità. Pertanto sostenere che dalla Città Metropolitana dipenderà buona parte del miglioramento  della vita dei cittadini, non è affatto esagerato.

La legge Delrio prevede per gli organi delle Città metropolitane l’adozione di un sistema di elezione indiretta, di secondo livello. In larga parte ciò dipende dal fatto che esse sono state concepite come un «livello di governo di area vasta, chiaramente collocato in una visione funzionale più ad una razionale e coerente organizzazione dell’attività dei comuni insistenti sul territorio, che non ad un livello di democrazia locale espressione della comunità metropolitana».

Infatti, come stabilito dalla legge, il primo insediamento degli organi delle 14 Città metropolitane  era avvenuto nel 2014. Erano l’ espressione degli assetti esistenti, non essendosi tenute elezioni che riguardassero i comuni capoluogo di Città metropolitane. Tuttavia, in questo primo anno e mezzo di vita Milano Città metropolitana, è riuscita a smuovere cose che sembravano inamovibili, come – un esempio tra i tanti – le bretelle alle tangenziali che gli automobilisti aspettavano da quasi mezzo secolo.

Sicché ho potuto constatare che quando c’è un rapporto diretto tra la Città metropolitana e i cittadini che ne possono comprendere la reale dimensione e potenzialità, la distanza si accorcia di molto tra gli uni e gli altri. Ecco perché la data del 9 ottobre è importante. Quel giorno i duemila consiglieri e sindaci dei 134 comuni della città metropolitana sono stati chiamati a eleggere – elezione indiretta significa questo – i 24 componenti del nuovo consiglio metropolitano, che siedono attorno al sindaco di Milano Beppe Sala che, come vuole la  «legge Delrio» è anche il Sindaco di Citta’ Metropolitana. 

Le grandi scelte che sono in discussione in queste settimane nel Consiglio Comunale di Milano , in particolare l’accordo sugli scali ferroviari e i conseguenti risvolti di investimento e potenziamento del trasporto pubblico locale sulle reti del passante – linee S – e sulle reti regionali – linee R – che coinvolgono direttamente l’intera area metropolitana. Sono certa che il protagonismo e la partecipazione alle scelte degli amministratori e dei cittadini dell’intera area di Citta Metropolitana consentirà una decisiva spinta alle iniziative di grande respiro e  di dimensione davvero metropolitane.

Riassumendo significa: aumento delle corse , prolungamento delle linee della Metro oltre i confini di Milano, potenziamento dei percorsi da e verso la città, costruzione di hub di collegamento con il trasporto pubblico su gomma ed infine una nuova prospettiva anche “circolare” dei raccordi e non soltanto radiale. Insomma, una grande opportunita’ che il piano strategico della Città Metropolitana  già approvato, ha pure chiaramente indicato.

Infine, si tenga a mente che l’area metropolitana del capoluogo lombardo è la terza dopo Londra e Parigi, tra quelle più popolate dell’Unione europea e ha tutti i requisiti per assumere un ruolo primario nella dimensione comunitaria, contribuendo così al rafforzamento della competitività del nostro sistema Paese. E’ la stessa Commissione europea a sostenere che sarà lo sviluppo delle città metropolitane a determinare il futuro dell’Europa. Almeno su questo non si sono levate obiezioni, finora.

 

 Arianna Censi

 

Fonte: Ecopolis

 

 

 

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