Conferire ai feti lo status di cittadini morti è un simbolico pesante. Rischia di colpevolizzare le donne che decidono di interrompere la gravidanza, una scelta sempre dolorosa e mai leggera
L’approvazione del nuovo regolamento di polizia mortuaria che consente la sepoltura dei feti e ”prodotti abortivi” nel cimitero cittadino di Trespiano (Firenze) sta sollevando non poche polemiche. La delibera da parte del Consiglio Comunale di Firenze regolarizza una prassi in corso da vari decenni, e l’anno scorso era già stata discussa, ma poi bloccata, per le forti tensioni che aveva provocato all’interno della maggioranza.
Marina Terragni, giornalista ha scritto sul suo blog sul Corriere della Sera un post molto polemico nei confronti di Matteo Renzi, evocando uno scarso rispetto del sindaco fiorentino nei confronti della legge 194 che tutela il diritto all’interruzione di gravidanza delle donne:“La delibera è stata difesa in aula da Stefania Saccardi, assessora ai Servizi Sociali e vicesindaca, legatissima a Matteo Renzi. Avvocata, cattolica, già legale dell’Istituto Diocesano, Saccardi ha letto alcune lettere di padri e madri che desideravano seppellire il “loro” feto e ha spiegato che la questione non andava posta in termini ideologici. Non è questione ideologica, in effetti. E’ questione di pelle. La legge 194 sull’aborto ormai è una legge di carta, sostanzialmente inapplicata in gran parte del territorio nazionale: la delibera Renzi, sia pure alleggerita, non va certo nel senso di migliorare le cose”
Molti sostenitori del sindaco di Firenze hanno fortemente criticato il post della Terragni, “colpevole” secondo loro di non aver citato i numerosi regolamenti di altre città italiane che consentono la seppellimento dei feti, così come di aver strumentalizzato la legge 194.
“Trovo questa polemica molto ideologica e poco seria” replica il sindaco di Firenze Renzi commentando le polemiche nate dopo che la giunta di Palazzo Vecchio ha approvato il nuovo regolamento di polizia mortuaria che prevede l’introduzione del diritto alla sepoltura dei feti (compresi gli aborti) a Trespiano. “Può succedere – ha aggiunto Renzi – che ci siano bambini che nascono morti: non stiamo parlando delle interruzioni volontarie di gravidanza che si compiono entro il terzo mese, ma di feti che vengono alla luce già morti, o perché hanno malformazioni o per problemi che arrivano nel corso della gravidanza. Può essere naturale per una mamma voler dare una sepoltura”. Il sì della giunta Renzi alla regolarizzazione del “cimitero dei feti” ha acquisito maggior peso dato il ruolo di grande favorito del sindaco di Firenze alle primarie dell’8 dicembre.