Oggi in Italia sugli oltre 13 milioni di senior fra i 55 e i 75 anni, 2 milioni e mezzo (circa il 20%) sono i “nuovi senior”. Senior attivi, orientati a promuovere il proprio benessere, mettono in atto corretti stili di vita: si curano molto più di sé rispetto ai senior tradizionali facendo attenzione alla propria bellezza e alla propria salute
di Isabella Cecchini*
Erano 14 milioni trent’anni fa (un quarto della popolazione italiana), saranno il doppio, 28 milioni, fra 30 anni (quasi la metà della popolazione italiana). Stiamo parlando degli over 55, secondo gli ultimi dati ISTAT.
Ci proiettiamo verso una popolazione sempre più anziana e, dal punto di vista della salute, anche sempre più malata: infatti, coerentemente con l’età, si estenderanno anche le patologie croniche tipicamente legate all’invecchiamento: diabete, malattie cardiovascolari, malattie neurologiche degenerative
Va però considerato che parallelamente all’aumento dell’età media della popolazione si assiste ad una crescita significativa del livello socioculturale della popolazione (in particolare nella fascia di età 55-74 anni si osserva un + 13% del livello di istruzione superiore negli ultimi 10 anni) , crescita che ha un impatto importante sulle culture della salute, in particolare in età anziana.
I trend degli ultimi 10 anni mostrano infatti una crescita dell’attenzione alla salute, una ricerca attiva di benessere a cui corrisponde anche un miglioramento della percezione del proprio stato di salute.Nuovi segmenti della popolazione, tradizionalmente passivi e deleganti, in particolare gli anziani, mostrano sempre più un atteggiamento attivo e proattivo nei confronti della salute: cresce un approccio attento e responsabile (a sfavore del fatalismo e della disattenzione), aumentano i controlli preventivi (+ 7%), cresce l’attenzione all’alimentazione e agli stili di vita corretti : meno fumo, più movimento, attenzione al corpo e all’efficienza fisica (+ 6%).
Si assiste quindi ad un effetto di bilanciamento: se da un lato si prevede un aumento delle patologie croniche legate all’età, dall’altro si osserva una crescita della cultura della prevenzione, che, almeno in parte, potrà bilanciare il fenomeno.
Oggi in Italia sugli oltre 13 milioni di senior fra i 55 e i 75 anni, 2 milioni e mezzo (circa il 20%) sono i “nuovi senior”. Senior attivi, orientati a promuovere il proprio benessere, mettono in atto corretti stili di vita: si curano molto più di sé rispetto ai senior tradizionali facendo attenzione alla propria bellezza e alla propria salute (più del doppio, 74% vs 33%), praticando sport (vanno in palestra molto di più, con un rapporto di 12 a 1), sono attenti all’alimentazione che viene percepita come elemento fondamentale di prevenzione: il 73% infatti riduce zuccheri, sale, grassi e alcool.
Il corretto stile di vita ha un impatto molto positivo sulla percezione di benessere ma, anche più in generale, sulla qualità di vita e su tutti gli aspetti del vivere: è maggiore presso i senior attivi la soddisfazione per la propria vita, più soddisfacenti le relazioni: dagli amici, alla famiglia, alla vita di coppia, molto più significativi e importanti gli interessi e le attività culturali: dalla vita sociale, agli interessi culturali, alle attività ricreative, significativa anche l’apertura – presso questo segmento di senior – ai canali e ai mezzi digitali (uso multimediale dello Smartphone, uso di Internet e dei socialnetwork) quali strumenti che favoriscono la comunicazione e la socialità.
Isabella Cecchini è Direttrice del Dipartimento di Ricerche sulla Salute e coordinatore scientifico delle attività di sviluppo della ricerca qualitativa in GfK Eurisko. Ha realizzato la ricerca “I nuovi senior” promossa da Yakult e in questo sito propone periodicamente i dati commentati delle ricerche GfK Eurisko su questa fascia di età.
30 aprile 2015