Con la Carta di Bologna per l’Ambiente le Città metropolitane si candidano a diventare le vere protagoniste della tutela dell’ambiente e assumono impegni concreti in otto settori per la difesa dell’ecosistema.
Riduzione dei rifiuti e riciclo, protezione del suolo e rigenerazione urbana, prevenzione del rischio di disastri generati dai cambiamenti climatici, transizione energetica, qualità dell’aria e riduzione delle polveri sottili, tutela delle acque e del verde urbano e – infine – mobilità sostenibile : sono gli 8 asset sui quali i Sindaci metropolitani prendono impegni concreti – e in molti casi ancora più ambiziosi della normativa europea – l’8 giugno, firmando il primo protocollo di questo genere, a livello nazionale, in ambito ambientale.
Le grandi città – che concentrano il 36,4% della popolazione nazionale e rappresentano il principale asset economico dove viene prodotto oltre il 40% del Valore Aggiunto nazionale (circa 600 miliardi di Euro nel 2014) grazie a 1,8 milioni di aziende che occupano 7,9 milioni di persone (circa il 35% del totale degli occupati) – sono, infatti, ‘laboratori naturali’ per individuare soluzioni alle principali sfide globali, per sperimentare e implementare strategie innovative di sviluppo sostenibile, con ricadute positive non solo sull’ambiente ma anche nella dimensione economica, sociale ed istituzionale.
Città metropolitana di Milano. Salviamo l’Ambiente, ecco come
Il territorio della Città Metropolitana di Milano come area urbana e periurbana ha l’opportunità e la sfida di estendersi su territori che hanno caratteristiche diverse e che necessitano di griglie interpretative assai differenti soprattutto sul piano ambientale se si voglio intraprendere azioni davvero efficaci.
Il territorio della Città metropolitana di Milano è composto, infatti, sia dalle zone post industriali del Nord (aree Falck) sia da quelle agricole del Sud Milano, passando attraverso aree di pregio sia naturalistico sia industriale. Su ciascuna di queste zone sono rappresentate economie e modelli di sviluppo differenti .
Questa complessità, integrata in un tessuto socio economico tra i più ricchi ed avanzati d’Europa, impone che il paradigma ambientale debba per forza accompagnare e sostenere questa complessità, rifuggendo da tentazioni di semplificazione o da soluzioni piatte e standardizzate.
Possiamo così affermare che lo sviluppo economico è il trampolino per rendere ecologica l’economia ed ecologico il benessere.
Sappiamo che il passaggio dall’economia taylorista/fordista a quella “taylor made” prevede che i comportamenti sociali siano sempre più adatti a quella specifica situazione, persona o azienda. Lo stesso vale per gli aspetti ambientali, un processo che si deve adattare alle differenti situazioni e diventare un’opportunità e non un vincolo.
Quindi possiamo affermare, come Città Metropolitana di Milano, che la sfida si pone sul versante dell’economia circolare, quell’economia che porta sviluppo, crescita, distribuzione equa in un quadro di salvaguardia, che diventa essa stessa welfare e sviluppo.
I temi ambientali vanno per noi intessuti sia nei comportamenti degli individui (studenti, cittadini, anziani) sia delle imprese. In questo link noi vediamo un magico intreccio che mette insieme le diverse matrici ambientali con i diversi ambiti in cui si incontrano.
Sotto quest’ottica la governance non può essere che a più voci e a più livelli.
Per questo motivo la Città Metropolitana di Milano ha sviluppato al suo interno +COMMUNITY – una piattaforma intelligente per lo sviluppo sostenibile e la governance multilivello.
+COMMUNITY è un accordo tra soggetti pubblici, privati e del privato sociale che fanno comunità sui temi della sostenibilità, della fruibilità delle risorse ambientali e dell’equità nella distribuzione dei beni ambientali. L’obiettivo è mettere in condivisione le migliori risorse del partenariato per diffondere e incrementare le competenze del territorio metropolitano sulle diverse matrici ambientali, aumentando la trasparenza, la consapevolezza e la responsabilità sul bene comune.
Problemi complessi hanno infatti bisogno di soluzioni articolate da parte di più soggetti (pubblico e privato) per poter raggiungere l’eccellenza.
Per realizzare tutto questo e gli impegni concreti inerenti la tutela e la valorizzazione dell’Ambiente che con questa firma ci accingiamo ad assumerci, la Città Metropolitana di Milano intende mettere l’Ambiente e un modello di crescita sostenibile al centro della sua azione politica, adottando una visione olistica della propria azione amministrativa, in cui la somma delle parti è sempre maggiore/differente dalla somma delle parti prese singolarmente.
In questo senso l’ambiente e lo sviluppo sostenibile non può essere visto singolarmente e disgiunto, ma in correlazione con le altre funzioni fondamentali della città metropolitana: la pianificazione territoriale, lo sviluppo economico e sociale, la pianificazione dei servizi di trasporto e la gestione delle strade provinciali, l’edilizia scolastica ,le pari opportunità.
In un sistema complesso e articolato come quello della Città Metropolitana di Milano l’ambiente incontra anche le fragilità sociali e deve fare i conti con fasce di popolazione il cui impoverimento reale rende meno appetibile comportamenti ambientali positivi e quindi si necessita di interventi di sostegno che non sono previsti nella comune accezione di servizio sociale.
Per questo l’ambiente diventa uno stimolo a portare l’attenzione e rinforzare comportamenti virtuosi.
La Città Metropolitana di Milano in quest’ottica ha attivato diversi progetti che vanno in questa direzione.
- “Sans Papier” è un progetto che prevede un accordo interistituzionale per la realizzazione di un progetto sperimentale per la dematerializzazione, uniformazione, semplificazione delle procedure connesse al controllo degli impianti termici. In parallelo esso prevede anche delle azioni di sensibilizzazione e informazione rivolte alle fasce deboli della popolazione per promuovere proprio in questa fascia di popolazione la regolarità della manutenzione degli impianti.
- Il progetto “Come nuovo” invece prevede la creazione di nuovi centri di riuso su base comunale e sviluppo e rafforzamento di quelli già esistenti, attraverso anche qui una governance multilivello:
- accordi con gli enti locali ed i soggetti gestori delle piattaforme comunali;
- coinvolgimento dell’associazionismo locale;
- elaborazione di procedure semplificate e miglioramento della tempistica per i procedimenti di autorizzazione di competenza di Città metropolitana;
- condivisione di modalità gestionali ed obiettivi strategici con i soggetti del territorio, attraverso tavoli di lavoro con il Comune, gli enti gestori, le associazioni ed altri rappresentanti delle comunità locali.
Le Città metropolitane sono quindi chiamate a una sfida ulteriore che è quella di costruire una nuova identità sociale mettendo insieme una miscela magica che agglomeri ambiente, benessere, ricchezza e appartenenza, con ovviamente l’occhio vigile affinché non rimanga indietro nessuno.
Attraverso questa visione dell’insieme in cui tutto è connesso, la Città Metropolitana di Milano ha posto ad esempio l’attenzione per migliorare la qualità dell’aria sulle pizzerie con il suo progetto “Metropizza”.
Esso prevede la promozione di buone pratiche per l’utilizzo dei forni a legna nelle pizzerie, attraverso l’informazione e la sensibilizzazione per ridurre le emissioni degli elementi inquinanti e diminuire i contenziosi tra esercizi commerciali e condomini riguardo alle emissioni di polveri (PM10). In parallelo si andrà a sensibilizzare la cittadinanza sulla manutenzione e sull’uso appropriato dei caminetti nelle case di proprietà. In un unico progetto quindi si va a toccare l’ambiente con il miglioramento della qualità dell’aria, l’imprenditoria e il tessuto economico di alcuni comuni, la mediazione ambientale (conflitti condomini-pizzerie) e i comportamenti dei singoli cittadini proprietari di caminetti.
Solo la concretezza può far capire ai nostri cittadini e alle imprese che abbiamo abbandonato politiche velleitarie e slogan inutili a favore di passi in avanti che rendano effettivamente compatibili le risorse a disposizione con le politiche ambientali. La normativa confusa, contradditoria, farraginosa non aiuta questo processo e offre poche certezze a cittadini e imprese.
Sappiamo che solo investimenti di almeno medio periodo danno garanzie di uno sviluppo che rispetti i territori e tutte le matrici ambiental e questo va pattuito con gli imprenditori.
Con questa firma vogliamo ribadire come la Città Metropolitana di Milano punti sull’Ambiente e sullo sviluppo sostenibile, in quanto lo vede come un passo importante verso il progresso civile, sociale ed etico e il più lungimirante investimento per il futuro, per le generazioni future.
Programma-G7_ROCCHETTA-MATTEI.pdf
Carta di Bologna per l’Ambiente