Milano e i 133 Comuni che insieme compongono il territorio della futura Città Metropolitana sono il laboratorio politico più interessante del nostro Paese. In queste nostre realtà verifichiamo ogni giorno quanto difficile sia mantenere il primato di area più competitiva in una dimensione europea e mondiale
di Arianna Censi
Sappiamo quante aziende chiudono, quanti esercizi commerciali decidono di sospendere attività spesso di lunga tradizione famigliare, quanti giovani cercano disperatamente un lavoro e ancora quante donne e quanti uomini quarantenni, cinquantenni, hanno perso il lavoro e non riescono a ricollocarsi, con grande sofferenza loro e delle loro famiglie.
Il ruolo di governo che il Partito Democratico insieme ai suoi alleati esercita nella più parte di questi territori ci consegna una responsabilità di livello locale e nazionale che dobbiamo esercitare attraverso l’elaborazione e la costruzione di politiche in grado di fornire risposte chiare, tempestive e dotate di visione in grado di modificare la drammatica stagnazione che registriamo a tutti i livelli.
La politica deve assumersi il compito di ricostruire relazioni con i mondi economici, dell’impresa, del commercio che insieme alle grandi competenze dei luoghi del pensiero, della cultura, della ricerca sono in grado di fornire risposte nuove a nuove e più laceranti domande. Perciò serve un partito aperto e dialogante che si faccia carico sino in fondo della responsabilità di decidere e di governare.
Le scadenze che abbiamo di fronte nei prossimi anni – EXPO e la Città Metropolitana – rappresentano una grande occasione ma al tempo stesso un banco di prova del nostro agire. Per essere riconosciuti come portatori di innovazione dobbiamo prima di tutto lavorare su di noi e sulle nostre responsabilità di decisori.
E’ necessario quindi sincronizzare i tempi delle scelte politiche ai tempi della realtà, semplificare, individuare chi fa che cosa in maniera univoca, sanzionare chi non rispetta la sua funzione e i suoi compiti.
In questa prospettiva il Partito Democratico potrà esercitare il suo ruolo di motore di un governo innovativo per Milano Città Metropolitana, e trasformare i prossimi anni in tappe e chance di crescita.
La nostra presenza, le nostre idee impulso ad un rinnovato civismo che in una rafforzata cultura dei diritti e nella laicità delle istituzioni trova i suoi presupposti irrinunciabili. Elemento essenziale e imprescindibile è anche il protagonismo delle donne, le cui pratiche politiche rappresentano spesso riferimenti di reale innovazione.
La Città di Milano ed i Comuni, proprio perché rappresentano l’area più dinamica d’Italia, devono poter trovare nel PD un luogo di incontro, di proposte e di governo. Dobbiamo proporci di rappresentare un numero sempre più crescente di donne e uomini che riconoscono la nostra capacità di costruire strategie cogenti in grado di coniugare benessere, equità e sostenibilità.
Non ci può sfuggire che il presupposto a cui nessuno si sottrae è la ricostruzione di un rapporto di fiducia tra le persone e la politica in una fase della nostra storia in cui troppo spesso i partiti hanno disatteso per propria responsabilità a questo mandato. In questa direzione i gruppi dirigenti, snelli e operativi, devono agire in un processo di costante “rendicontabilità” aperta e trasparente.
I Circoli, i luoghi collettivi ed ogni altra forma di costruzione di idee e proposte camminano sempre sulle gambe di donne e uomini disposti a dedicare tempo, pensiero, fatica ad un progetto comune. Il nostro compito è sostenere, promuovere questa enorme potenzialità, ancor di più un tempo in cui i tradizionali sistemi di finanziamento dei partiti stanno per essere superati ed è necessario porsi l’obbiettivo di individuare forme e modi di partecipazione e sostegno economico delle azioni che intraprenderemo.
Il cambio di passo risiede proprio nella capacità di consolidare nel tempo e valorizzare il lavoro di ognuno primi fra tutti i nostri amministratori locali Sindaci, Assessori e Consiglieri e delle centinaia di persone che ogni giorno rendono viva l’esistenza del partito: coordinatori di circolo, di zona ed iscritti. Protagonisti tutti di un processo in cui reciprocità e responsabilità sono ingredienti essenziali per costruire la nuova classe dirigente, competente, libera, inclusiva e capace di assumersi quel ruolo di leadership di cui tutti avvertiamo la necessità.
Il Congresso che svolgiamo, tanto importante quanto la serietà del contesto economico e sociale in cui si svolge, deve rilanciare la presenza e la partecipazione del PD nei processi sociali, coniugando la presenza territoriale con la costruzione di legami e relazioni con i mondi del sapere, del lavoro, del terzo settore, della comunicazione e della ricerca, di tutte le componenti più dinamiche della nostra realtà .
Il tema non è un partito più o meno “pesante” ma la necessità di promuovere la diffusione e la conoscenza delle proposte politiche del PD nel tessuto territoriale e sociale dell’area metropolitana milanese. Per fare questo è necessario rimodulare organizzazione e funzioni in sintonia con i tempi della vita quotidiana con tre obiettivi:
– rimettere al centro i cittadini che, in differenti ambiti, decidono di aderire alla nostra proposta politica e chiedono di essere protagonisti della vita democratica del partito
– dare forza ai luoghi di discussione e decisione che dovranno essere aperti ed inclusivi ma determinare alla fine l’assunzione di posizioni chiare
– valorizzare le buone prassi già esistenti a livello territoriale, facendo di esse la base della costruzione politica della Città metropolitana evitando il rischio di ridurla a semplice adempimento burocratico.
La realizzazione di questi obiettivi che passa attraverso la verifica, la fiducia e la legittimazione è la sostanza del cambiamento e la concreta pratica di innovazione.
9 ottobre 2013