Negli ultimi nove anni l’Organizzazione Metereologica Mondiale (WMO) dell’ONU ha prodotto un bollettino annuale sui gas serra, che registra ogni anno una media record dei livelli annui e i dati pubblicati mercoledì scorso mostrano che il 2012 non ha fatto eccezione.
Il fatto non è particolarmente sorprendente; a settembre un gruppo di scienziati del clima dell’ONU, il IPCC, ci ha dichiarato che le concentrazioni atmosferiche di CO2 sono state a un livello “senza precedenti, almeno negli ultimi 800.000 anni”. A maggio di quest’anno i livelli di CO2 hanno brevemente superato la soglia simbolica di 400 parti per milione (ppm), considerevolmente superiore alla media di 393,1 ppm del 2012. Come avevamo scritto all’epoca: “… l’ultima volta che c’è stato tanto gas serra nell’aria è stata diversi milioni di anni fa, quando l’Artico era privo di ghiacci, il deserto del Sahara era una savana e il livello del mare era quaranta metri più elevato di oggi.”
Come segnala la WMO, la quantità di CO2 nell’atmosfera è solo metà del quadro. Gran parte della CO2 di cui siamo responsabili è assorbita dagli oceani, ma il professor Piers Forster, un climatologo dell’Università di Leeds, afferma che questo stato di cose non potrà durare all’infinito perché: “ i gas serra stanno riscaldando il clima ogni anno di più. Nell’ultimo decennio, gli oceani hanno generosamente risucchiato il calore in eccesso, con la conseguenza che la temperatura in superficie è aumentata solo lentamente. Tuttavia non aspettiamoci che questo stato di cose prosegua; il calore extra alla fine verrà fuori ad azzannarci, perciò aspettiamoci un forte riscaldamento della superficie nei decenni a venire.”
Il tasso di incremento risulta in accelerazione. Il 2012 è già stato sopra la media dell’ultimo decennio, ma il tasso di incremento del 2013 appare essere quasi certamente ancora più elevato.
Sfortunatamente le emissioni di carbonio causate dall’uomo che determinano questi record non danno segno di fermarsi, anche se il tasso di aumento delle emissioni è rallentato l’anno scorso. Come ha mostrato un rapporto del Programma dell’ONU per l’Ambiente, le emissioni annuali globali da impianti energetici, automobili e altre attività umane sono attualmente di diversi miliardi di tonnellate troppo elevate per mantenere l’aumento della temperatura al di sotto dei due gradi centigradi, il livello “sicuro” al quale i governi hanno concordato di limitare l’aumento.
Aspettiamoci che tutto questo e altro ancora sia tenuto presente dai ministri mondiali dell’ambiente che partecipano alla Conferenza dell’ONU sul cambiamento del clima che si è aperta oggi a Varsavia. Come il segretario generale del WMO, Michel Jarraud, ha segnalato in una dichiarazione accompagnatoria degli ultimi dati rilevati: “Il tempo non è dalla nostra parte”.
Traduzione di Giuseppe Volpe per Z Net
Fonte: The Guardian
11 novembre 2013