La Città metropolitana di Milano ha sottoscritto oggi a Bologna, insieme alle altre Città
metropolitane italiane, la “Carta di Bologna per l’Ambiente. Le Città metropolitane per lo sviluppo sostenibile”, un documento con il quale le firmatarie si candidano a diventare protagoniste della difesa dell’ambiente, assumendo impegni concreti per la tutela dell’ecosistema.
Il protocollo infatti, che sarà portato al G7 Ambiente di Bologna il prossimo 11 e 12 giugno, individua otto temi e macro-obiettivi fondamentali, che le Città metropolitane firmatarie inseririranno nelle agende metropolitane per lo sviluppo sostenibile. Questi sono:
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Uso sostenibile del suolo e soluzioni basate sui processi naturali. L’impegno è quello di ridurre del 20% il proprio consumo netto di suolo al 2020 (dai 2 attuali a 1,6 mq/ab l’anno di media nazionale); scelta di adeguate politiche urbanistiche per la rigenerazione urbana, prevedendo sviluppo urbanistico solo in presenza di trasporto pubblico sostenibile e dei principali servizi al cittadino sia pubblici che privati; promozione di una pianificazione del territorio ed una gestione ambientale integrate.
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Economia circolare. Le Città metropolitane si impegnano a raggiungere gli obiettivi europei più ambiziosi: riciclo 70% e discarica max 5% dei rifiuti al 2030, riducendo la produzione dei rifiuti al di sotto della media europea e portando la raccolta differenziata ad almeno il 70% nel 2025 e all’80% nel 2030 (47,5% nel 2015 a livello nazionale).
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Adattamento ai cambiamenti climatici e riduzione del rischio. Si impegneranno a redigere Piani locali di adattamento ai cambiamenti climatici (Nuovo Patto dei Sindaci per il Clima e l’energia 2015) e di prevenzione dei rischi di disastri che siano integrati tra di loro e con gli altri strumenti di pianificazione, per poter essere operativi entro il 2020 e avviare le azioni utili per raggiungere gli obiettivi. Oltre a questo, il riconoscimento delle infrastrutture verdi come elementi indispensabili per l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici.
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Transizione energetica. Le città italiane mirano a raggiungere nel 2025 (e non nel 2030) la riduzione delle emissioni di gas serra del 40% rispetto ai livelli del 1990, migliorando l’efficienza energetica del 30% e producendo il 27% dell’energia da fonti rinnovabili.
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Qualità dell’aria. L’obiettivo principale è il rispetto dei limiti per il Pm 10, superando le procedure di infrazione Ue verso l’Italia, e il rispetto del limite stabilito dall’Oms per il particolato sottile di 10 μg/mc (più restrittivo di quello europeo: 25 μ/mc al 2015; 20 μ/mc al 2020) entro il 2025.
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Qualità delle acque. La parola d’ordine sarà sprecare meno, con la riduzione entro la soglia fisiologica del 10–20% delle perdite delle reti di distribuzione idrica entro il 2030 (2/3 terzi in meno rispetto ad oggi) e con il miglioramento dello stato degli ecosistemi acquatici, portandoli allo stato di buono per tutte le acque entro il 2025.
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Ecosistemi, verde urbano e tutela della biodiversità. L’impegno è quello di raggiungere i 45 mq di superficie media di verde urbano per abitante entro il 2030, il 50% in più rispetto al 2014, portandola alla dotazione attualmente più elevata; ridurre inoltre il consumo di suolo anche attraverso l’attuazione delle reti ecologiche per creare sistemi connessi che comprendano aree protette del sistema verde della Rete Natura 2000, boschi e foreste, aste fluviali con annesse fasce boscate e le piccole aree lacustri e umide (stepping stones) per la sosta e il ripopolamento dell’avifauna; infine promuovere un utilizzo razionale delle risorse naturali sostenendo la gestione e la valorizzazione paesaggistica.
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Mobilità sostenibile. In questo campo lo scopo è raggiungere almeno il 50% del riparto modale tra auto e moto e le altre forme di mobilità entro il 2020 e approvare a questo fine dei Piani metropolitani per la mobilità sostenibile.
Un impegno importante quindi, che anche la Città metropolitana di Milano è pronta ad affrontare.
All’atto della firma, svoltosi alla Rocchetta Mattei nel comune di Grizzana Morandi (Bologna), era inoltre presente il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti.
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