Fare pipì seduti è sinonimo di cultura, rispetto, educazione e conoscenza della basilari norme igieniche? Sì, dice un giudice tedesco, e gli uomini sempre più spesso se ne rendono conto.
di Michela Dell’Amico
Una recente sentenza del tribunale di Dusseldorf ha riportato alta l’attenzione sugli uomini che fanno pipì in piedi. Un tale è stato citato in giudizio dal suo padrone di casa per i danni causati al pavimento del bagno, a causa dell’abitudine di urinare in piedi. Le ripetute macchie avrebbero eroso il marmo creando un danno di 2mila euro, ma il giudice ha detto che no, l’uomo non era tenuto a pagare. Da noi, come negli Stati Uniti, si è quindi discusso della presunta vittoria del maschio rispetto alle pretese femminili: “finalmente si riafferma il diritto di farla in piedi”, hanno scritto penne maschili. Spiace dirlo, ma è vero il contrario.
“Il padrone di casa avrebbe dovuto avvertire l’inquilino della delicatezza del pavimento prima di affittare l’appartamento”, ha detto il giudice, spiegando così il motivo del rifiuto al risarcimento. Ed è logico: altrimenti domani io potrei far causa a un amico che, dopo una cena a casa mia, mi ha lasciato sporco a terra. Ma sentite quali parole sceglie il giudice per mostrare il suo punto di vista sulla pratica socialmente malvista in Germania: “Chi ancora porta avanti questa usanza, un tempo dominante, ha a che fare con dispute domestiche, in particolare con i coinquilini donna, e non per questo deve tenere conto di eventuali danni al pavimento del bagno. Questo perché, nonostante il crescente addomesticamento del maschio in questo ambito – ha continuato, parole testuali, il giudice Stefan Hank – l’usanza di urinare in piedi resta diffusa tra gli uomini”.
Musica per le mie orecchie e vittoria per la civiltà e l’educazione: un giudice maschio tratta i maschi che indulgono in questa pratica come primitivi, sebbene (e, ok, giustamente) la legge non gli dia strumenti per punirli, e non si esime dal parlare di addomesticamento rivolgendosi ai suoi simili che usano la testa anche mentre fanno pipì, senza paura di ammettere che lo fanno grazie a un notevole sforzo femminile. In sintesi, dice, il cambiamento è fatto, e non si può e non si deve tornare indietro, sebbene questa non sia materia da tribunali. Sebbene sia già da tempo, in occidente come in oriente, materia per la politica e la legislazione.
Come sono riusciti ad arrivare a tanto gli uomini tedeschi? Sembra che l’ironia e qualche gadget ben pensato abbiano fatto miracoli. Ho vissuto a lungo a Berlino e parlo per esperienza: i bagni delle case private fioriscono di cartelli e frasi che rendono chiaro, spesso col sorriso, come e perché è buona pratica farla seduti, mentre i bagni pubblici pretendono almeno uno sforzo di mira da entrambi i sessi. La guerra va avanti da anni, e una famosa battaglia fu vinta con la vendita di milioni di gadget elettronici da installare sul sedile. A chi lo alzava, la voce dell’allora cancelliere Gerard Schroeder ingiungeva di farla seduti. Questa e altre versioni restano must.
Ma non pensate che la guerra sia finita, e i più tradizionalisti si appellano a motivi di salute. Se googlate “Sitzpinkler” o “Stehpinkler” – le due fazioni di uomini che la fanno seduti (sitz) o in piedi (steh) – sarete sommersi da siti di medicina con esperti andrologi o sessuologi che rispondono alle domande dei lettori, e chiariscono che: no, non ci sono studi che abbiano dimostrato o anche solo suggerito che un uomo possa avere il men che minimo danno dal sedersi sul water per fare pipì. Nessuno svantaggio per svuotare la vescica, per la salute della prostata o per le funzioni riproduttive. Solo la ragionevole certezza che i maschi più anziani, da seduti, minimizzino le possibilità di caduta. Oltre all’evidente vantaggio igienico.
E quindi perché gli uomini amano tanto farla in piedi? Uno psicologo direbbe che la cultura della modestia femminile l’ha portata ad accucciarsi tra i cespugli, mentre la cultura dell’autostima maschile li ha spinti ad ergersi fieri contro il vento. Lo credo anch’io e vorrei aggiungere che non è sempre stato così, e che non dipende dalla comodità.
Le cronache della mia famiglia – per esempio – parlano di una bisnonna Elena che semplicemente sfruttava ciò che la gonna, e la studiata assenza di mutandine, rende in realtà più facile e veloce per le femmine: farla in piedi scostando le gambe. Qualche schizzo sarà stato il prezzo da pagare, proprio come capita agli uomini che vogliano seguire questo esempio. Anche Erodoto, nel raccontare i costumi dei popoli egiziani, spiegava che là le donne la facevano in piedi, e gli uomini accucciati, in quei tempi antichi in cui alle femmine erano aperte tutte le professioni e la loro libertà di movimento era piena e reale.
Fonte: Wired
28 gennaio 2015