Si chiama «Misure urgenti per l’emergenza abitativa» il decreto legge sulla casa approvato dal governo Renzi. Nella relazione di accompagnamento si parla a più riprese della grave crisi della casa: famiglie che non riescono a pagare l’affitto e giovani senza prospettive di futuro, e cioè le vittime principali delle politiche abitative che da venti anni vengono applicare come un dogma.
Nel decreto si parla della volontà di incrementare gli «alloggi sociali» che in una delle tante leggi di privatizzazione (Dm 2.4.2008) vengono definiti quelli «realizzati o recuperati da operatori pubblici e privati, con il ricorso a contributi o agevolazioni pubbliche quali esenzioni fiscali, assegnazione di aree od immobili, fondi di garanzia, agevolazioni di tipo urbanistico».
Il decreto Renzi afferma che si possono realizzare «case sociali» sul patrimonio esistente attraverso demolizione e ricostruzione e cambio di destinazione d’uso, mentre al comma quattro dice che queste politiche si applicano anche agli alloggi in costruzione o «AC150» addirittura — alle convenzioni urbanistiche in itinere.
Sull’emergenza abitativa appunto, si è svolto un incontro tra i rappresentanti di ANCI Lombardia ed il nuovo Direttore Generale della Direzione Casa, housing sociale e pari opportunità della Regione, Gianangelo Bravo.
Durante l’incontro sono stati affrontati alcuni temi come: la revisione della Legge n. 27/2009, i contratti di quartiere, il fondo sostegno affitti, la morosità incolpevole, il blocco degli sfratti, il fondo di garanzia per gli alloggi sfitti, i sistemi di accreditamento, la lotta all’abusivismo, la pianificazione territoriale. I presenti hanno anche dichiarato di restare in attesa della pubblicazione dei provvedimenti governativi, annunciati dal Presidente del Consiglio dei Ministri nella conferenza stampa del 12 marzo.
«Con la Regione abbiamo intrapreso un percorso di confronto, ma anche di stimolo, soprattutto su alcune emergenze che riguardano direttamente i Comuni – ha dichiarato Alessandro Russo, Presidente del Dipartimento Politiche per la casa, i giovani e lo sport di ANCI Lombardia. – La Regione ha confermato la disponibilità ad ascoltare i Comuni, che non riescono materialmente a far fronte alle richieste dei cittadini e chiedono di tenere in considerazione le loro istanze soprattutto nei rapporti con le ALER: troppe le inadempienze di ALER ed insostenibile la situazione per i Comuni, rispetto alle possibilità di risposta.».
La Regione ha organizzato per venerdì 21 marzo un momento di confronto con gli stakeholder, per una verifica delle problematiche affrontate nel primo anno di mandato e per la programmazione dell’attività dei prossimi mesi.
«Si potrebbero anche attivare delle collaborazioni che, oltre a contrastare l’abusivismo, consentirebbero una migliore ripartizione delle risorse, sempre più scarse – ha precisato Rinaldo Redaelli, vicesegretario di ANCI Lombardia e Coordinatore del Dipartimento Territorio. I Comuni dovrebbero conoscere i dati dei beneficiari dei contributi regionali, che spesso provengono da diversi canali di finanziamento. La Regione sa a chi eroga i vari contributi tramite voucher, ma anche i Comuni devono conoscere questi dati, per programmare gli interventi dando priorità a chi ha veramente bisogno».
16 marzo 2014