” L’attivita’ di contrasto all’evasione svolta nel 2013 dall’Agenzia delle Entrate ha conseguito una maggiore imposta complessivamente accertata di 24,8 miliardi di euro a fronte di un numero totale di accertamenti pari a 713.313″.
E’ quanto si legge nel Rapporto sull’evasione fiscale presentato in Consiglio dei ministri dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in cui si ricorda che “considerando il periodo 2006-2013 risulta che la maggiore imposta accertata si e’ piu’ che raddoppiata con un livello massimo di oltre 30 miliardi nel 2011”.
Nel 2013 la maggiore imposta accertata e’ stata pari a 24,867 miliardi, di euro, “per la quasi totalita’ derivante dagli accertamenti ai fini imposte dirette, Iva e Irap. Tra le attivita’ di accertamento rientrano anche gli ‘accertamenti parziali automatizzati’ che hanno prodotto una maggiore imposta accertata di circa 474 milioni di euro, in aumento rispetto all’esercizio precedente”.
“Anche nel 2013 – sottolinea il Rapporto – i risultati sono stati il frutto dell’attivita’ di analisi della distribuzione del rischio di evasione nelle varie realta’ territoriali. Tali analisi del rischio sono state effettuate con riferimento alle singole macro-tipologie di contribuenti, per ciascuna delle quali sono realizzate attivita’ operative differenziate”. In termini quantitativi, “il numero di accertamenti del 2013 registra una flessione (circa il 4%) rispetto al corrispondente dato del 2012”. E’ altissima la percentuale di verifiche sulle imprese che trova irregolarità fiscali:è 98,1% tra le grandi, al 98,5% sulle medie e al 96,9% sulle Pmi.
2 ottobre 2014