Nel mese di settembre 2015 il Sindaco Metropolitano Giuliano Pisapia e il Vice Sindaco Metropolitano Eugenio Comincini hanno finalmente pubblicato un documento che traccia le linee guida per la realizzazione del piano strategico della neonata Città Metropolitana di Milano. Lo stesso è stato presentato ai sindaci nel mese di novembre durante la Conferenza Metropolitana.
La Città metropolitana di Milano ha finalmente, nel mese di novembre 2015, approvato il Bilancio di Previsione 2015. Questo è stato possibile solo grazie ad uno stanziamento governativo.
Fino ad oggi la Città Metropolitana si è impegnata più a sistemare quanto lasciato dalla Provincia di Milano e al suo avvio, basti pensare alla difficile questione riguardante il personale dipendente, che ha svolgere la sua funzione di ente aggregatore di tutti i comuni dell’area metropolitana.
Se vuole assolvere il suo compito deve però assolutamente cambiare passo. Nell’introduzione a questa “Mappa delle Idee” viene riportata la mission del nuovo ente:
“La Città metropolitana di Milano ha l’ambizione e il compito di essere l’interlocutore per il rilancio dell’economia del territorio, per dare migliori e più adeguate risposte ai bisogni dei Comuni, dei cittadini, delle famiglie e delle imprese, grazie alla sua vocazione ad essere il soggetto che mette in rete le istituzioni locali, le realtà economiche e le associazioni.”
Di tutto questo si è visto poco fino ad ora, almeno da parte dei comuni che compongono la Città metropolitana. La speranza è che da qui si parta fissando obiettivi concreti, strumenti efficaci e tempi certi. La speranza è anche che quanti compongono la Città metropolitana, Milano in testa, investa in questo ente e diventi capace di pensare e progettare su un’area più vasta.
Le sei strategie
1. Agile e performante (Semplice, abilitante e trasparente)
“Una Città metropolitana più vicina ai cittadini, alle famiglie e alle imprese, a servizio dei Comuni. Più semplice ed efficiente, più più veloce e rivolta alle esigenze dei suoi utenti, capace di agire in un’ottica di risultato e non di adempimento amministrativo, efficace nel coordinarsi con l’azione di altri soggetti pubblici.”
2. Creativa e innovativa (Intelligente, connessa e condivisa)
“Una Città metropolitana motore dell’innovazione, che punta su università, circuiti della ricerca e dell’alta formazione mettendoli di più e meglio in connessione con il mondo della produzione, straordinario patrimonio dell’area milanese.”
3. Attrattiva e aperta al mondo (Plurare, comunicativa e glocale)
“Una Città metropolitana differenziata, che sappia valorizzare ed esprimere al meglio le tante anime che la distinguono, mettendo in connessione attori e territori, in un sistema capace di dialogare e scambiare attivamente con il mondo.”
4. Intelligente e sostenibile (Smart, resiliente e generativa)
“Una Città metropolitana smart, che affronta la sfida della competitività internazionale operando in chiave di sostenibilità ambientale e territoriale, sociale ed economica.”
5. Veloce e integrata (Intermodale, connessa e facile)
“Una Città metropolitana connessa, capace di approcciare in modo innovativo e intelligente i temi della mobilità.”
6. Coesa e cooperante (Solidale, amichevole e vicina)
“Una Città metropolitana che si fonda sul valore della cooperazione tra territori e tra soggetti.”
Come verranno attuate le strategie?
Innanzitutto è necessario trovare un modello di governance efficiente ed efficace. Cosa questa non facile vista la pluralità di attori coinvolti. Vanno identificati gli organismi di governo e ad essei va dato il giusto potere per governare. La creazione delle zone omogenee e il loro funzionamento è fondamentale.
Vanno poi trovate le risorse per gli investimenti, lasciando quelle che una volta erano attribuite alla provincia per la gestione ordinaria. La formula magica è quella dell’attrarre gli investimenti e fare in modo che gli effetti di questi investimenti si moltiplichino.
Per rendere efficace sia la gestione ordinaria sia la gestione dei nuovi investimenti va creata un infrastruttura capace di lavorare. La razionalizzazione del personale, che non vuol dire riduzione, e delle procedure di gestione è il primo passo per poter fare qualcosa di diverso da quello che ha fatto la Provincia di Milano sino ad ora.
22 novembre 2015