Per Milano metropolitana ed europea. Una Città efficiente, sostenibile e giusta. Questo il mio motto, al quale va aggiungo una postilla per me cruciale. Mi spiego, la Milano città metropolitana dei miei sogni è efficiente, competitiva, attraente. Una grande area territoriale di crescita innovativa e di sviluppo economico, proiettata sull’Europa e sul Mondo. Ma capace di non lasciarsi mai indietro nessuno. Sostenibile per me significa questo, ed è per me una scelta prioritaria.
Parte da qui la mia decisione a candidarmi. Con l’impegno che Milano Città Metropolitana possa diventare la realtà sulla quale costruiremo il nostro futuro. Sono orgogliosa di partecipare a questa sfida giusta e pertanto importante. Sostengo Beppe Sala perché voglio che il 5 giugno sia eletto sindaco di Milano e pertanto anche sindaco di Città Metropolitana, cioè di un’area territoriale che è la terza dopo Londra e Parigi, è tra quelle più popolate dell’Unione europea, e ha tutti i requisiti per assumere un ruolo primario nella dimensione comunitaria, contribuendo così al rafforzamento della competitività del nostro sistema Paese.
Sono più che certa che con Beppe Sala sindaco, e con la collaborazione delle 133 Amministrazioni sparse sul territorio metropolitano, prenderà forma una Città Metropolitana ben amministrata, efficiente, competitiva, proiettata nel futuro. Sicché si evidenzierà in maniera esponenziale l’importanza del ruolo che la Grande Milano ha e avrà, in Italia e in Europa.
In questo primo anno e mezzo di vita Milano Città Metropolitana, è riuscita a smuovere cose che sembravano inamovibili, come – le ho appena inaugurate assieme ai sindaci dei comuni interessati – le bretelle alle tangenziali che gli automobilisti aspettavano da quasi mezzo secolo. E’ un esempio tra i tanti. Naturalmente siamo soltanto agli inizi, molto c’è ancora da fare, ma esiste una realtà che mi fa ottimista. E molto.
Parlo dello statuto della Città Metropolitana che esige la partecipazione della società civile alle arene deliberative, perché essa possa esprimere la sua volontà nella definizione dell’agenda urbana, sicché così operando, si rinsalda il patto di fiducia con le istituzioni. Infatti – non è esagerato definirla una rivoluzione – nella Città Metropolitana non ci sarà un vertice-centro che decide per la periferia, ma le decisioni destinate a divenire pubbliche saranno prima discusse fra più soggetti differenti, la cui partecipazione non può essere data per scontata. Bensì va coltivata con dei forum, dei tavoli tematici di consultazione in spazi ad essi dedicati.
Così facendo si accrescono le capacità progettuali delle diverse realtà che animano la società civile, e nel contempo – con il confronto – si innovano quelle logiche istituzionali che si dimostrano non più al passo con i tempi. Ne emergerà una governance capace di “fare rete” con tutti i referenti delegati e interessati presenti sul territorio, in modo da raggiungere una visione collettiva e condivisa sul futuro di ogni singolo atto della Città Metropolitana. Quel che ho finora descritto è in linea – lo ripeto – con quando indicato dallo statuto della città metropolitana.
E’ una partecipazione democratica vera, come piace a me perché fa parte del mio credo che da sempre mi accompagna. E quindi anche dal 2014 quando sono stata eletta nel Consiglio metropolitano dell’area milanese a Presidente della Commissione Statuto della Città Metropolitana e a Consigliere delegato a mobilità e viabilità, organizzazione, risorse umane e gestione integrata dei servizi.
Non sono giovanissima, ma non mi piango. Sono nata a Milano nel 1961 e sono residente a Opera. Ho studiato scienze politiche e sociologia e sono bibliotecaria. Faccio parte del PD sin dalla sua fondazione, sono membro dell’Assemblea Nazionale e nel PD milanese svolgo il ruolo di coordinamento della Segreteria e ho la delega sulle tematiche inerenti la Città Metropolitana. Sono stata Assessore alla cultura del comune di Locate di Triulzi e poi Sindaco, Consigliera provinciale (dove mi sono occupata di pari opportunità e politiche di genere) e attualmente sono anche Consigliera comunale nel comune di Opera.
Sono orgogliosa – lo ripeto ancora – di partecipare a questa sfida, che definirla storica non mi sembra esagerato. Vi terrò informati – con il mio sito ariannacensi.it e i social – fino al 5 di giugno, step by step. E naturalmente anche dopo, ma per continuare al farlo ho bisogno del vostro aiuto e del vostro sostegno. Non spendo altre parole perché so che mi avete capita. Vi ringrazio per avermi letta fin qui.