Allearsi con Vladimir Putin e la parola d’ordine del momento, una delle poche cose su cui tutti paiono essere d’accordo nel caos di notizie, ideologie e prese di posizione del dopo-Parigi. Senza i russi la vittoria sull’Isis è impossibile, sentenziano politici ed esperti, e l’esperienza di Mosca nel combattere l’islamismo più radicale è impagabile. I russi hanno sperimentato tragedie come quella di Parigi anni prima, e la strage al teatro della Dubrovka, con il commando che irrompe nella sala in mezzo a uno spettacolo, sembra aver scritto il copione per il massacro al Bataclan. Ma, però… [ nella foto: Il Bataclan di Parigi, dopo gli attentati di venerdì in cui sono state uccise 129 persone. (PATRICK KOVARIK/AFP/Getty Images)]
Tag Archive for RUSSIA
dalla Rete, Mondo, Politica, Scenari
Cohen: “La NATO mai stata così vicina alla guerra con la Russia”
Lo storico americano Stephen Cohen osserva che gli Stati Uniti per la prima volta nella storia hanno dispiegato le sue armi pesanti e truppe così vicino alla linea di difesa della Russia. L’articolo che pubblichiamo è ripreso da Sputnik, un’agenzia di notizie lanciata il 10 novembre 2014 da Rossiya Segodnya , l’agenzia di stampa internazionale fondata dal presidente Putin e gestita direttamente dal governo russo
Europa
Russia. Scherza persino con i Santi ma lascia stare i Caduti
In Russia tre giovani donne sono state condannate per teppismo per aver girato un video promozionale in cui ballano davanti a un monumento della Seconda guerra mondiale. Il video era stato girato per promuovere una scuola di danza locale. A maggio inizieranno in Russia le celebrazioni per il settantesimo anniversario della vittoria sovietica sui nazisti, su cui il Cremlino e Vladimir Putin stanno insistendo molto soprattutto come strategia di propaganda contro Kiev e l’Ucraina
Europa, La Storia, Scenari
Una storia di occasioni mancate
L’industria del computer in URSS ebbe un rapido sviluppo fino all’inizio degli anni Settanta quando il governo effettivamente ridusse le innovazioni. Alcune di queste conoscenze sono ancora così preziose che rimangono classificate
di Aram Ter-Ghazarjan, RIR
Subito dopo la seconda guerra mondiale il governo di Stalin cominciò a riconoscere la necessità di realizzare una svolta tecnica nel settore industriale e scientifico mentre iniziava la guerra fredda, che richiese la mobilitazione delle risorse intellettuali della nazione. Dai primi anni ’50 l’URSS aveva creato un’industria informatica moderna. Tuttavia, all’inizio degli anni ’70 il governo sovietico decise di porre fine a questi sviluppi unici e di piratare i sistemi occidentali. Di conseguenza, il progresso di un intero settore fu interrotto.
Primi passi: dall’URSS al futuro
I primi passi verso la creazione di una piccola calcolatrice elettronica (MESM) avvennero nel 1948 in un laboratorio segreto di Feofanija, nei pressi di Kiev. Il lavoro era supervisionato da Sergej Lebedev, al tempo direttore dell’Istituto di Ingegneria Elettrica. Propose ed attuò i principi di una macchina per calcoli elettronici con un programma di archiviazione. Nel 1953 Lebedev guidò il team che creò la prima grande calcolatrice elettronica, nota come BESM-1.
Fu assemblata a Mosca presso l’Istituto di meccanica di precisione ed ingegneria informatica. I personal computer furono prodotti dall’Istituto di Cibernetica di Kiev negli anni ’60 nella serie che comprese i computer Mir-1, Mir-2 e Mir-3. Questi erano personal computer con tutte le caratteristiche necessarie, memoria e capacità per l’impiego nelle industrie dell’epoca. I sistemi informatici originali in URSS non furono unificati sotto uno standard comune, neanche entro la singola serie. I computer moderni non potevano “capire” i predecessori.
Le macchine erano incompatibili per i criteri su capacità digitali e periferiche. Per via dell’assenza di norme unificate e per una strategia di sviluppo sbagliata, l’industria dei computer sovietica cominciò ad seriamente a rallentare all’inizio degli anni ’70. Andrej Ershov, uno dei fondatori dell’informatica in Unione Sovietica, dichiarò apertamente che se Viktor Glushkov non avesse cessato di sviluppare la serie Mir, i migliori personal computer al mondo sarebbero stati creati in URSS.
L’errore fatale: piratare IBM
Nel 1969 le autorità sovietiche decisero di chiudere tali sviluppi e iniziare a creare computer basato sulla piattaforma IBM/360. In altre parole, decisero di piratare i sistemi occidentali. “Fu la peggiore decisione possibile“, dice Jurij Revich, storico e programmatore. “Il governo sovietico e in parte i costruttori erano da biasimare per il fatto che l’industria avesse cessato di svilupparsi autonomamente. Ogni gruppo rimase isolato e il regime di segretezza facilitò le diverse soluzioni tecnologiche, prese in prestito dalle riviste scientifiche occidentali“.
A parere di Revich, ciò fece rallentare l’industria dei computer sovietica. Quando l’Unione Sovietica lanciò il suo primo mainframe ESEVM nel 1971, gli Stati Uniti erano già passati alla successiva generazione di IBM/370. “Gli sviluppatori dovettero compiere una quantità importante di lavoro, non inferiore a quello per creare un computer da zero, come tradurre i programmi e molto altro“, spiega Revich. “Ma il risultato fu del tutto inadeguato. La scienza mondiale perse molto a causa di tale decisione“.
Negli anni ’80 l’industria dei computer ristagnava. “Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, c’erano due o tre tipi di computer nel Paese“, ricorda Maksim Moshkov, fondatore di Lib.ru, prima biblioteca elettronica della Russia. “Al lavoro c’erano due scatole delle dimensioni di una scrivania, alta 1,5 metri, che gestiva i calcoli salariali ordinari dei dipendenti“.
Ha spiegato che le scatole contenevano 16 megabyte di RAM ed erano controllate da un team di 15 programmatori, amministratori e tecnici. “I calcolatori stranieri lavoravano in modo simile“, aggiunge Moshkov. Molte menti dell’informatica sovietica si trasferirono all’estero.
Vladimir Pentkovskij, che lavorava presso l’Istituto Lebedev di meccanica di precisione ed ingegneria informatica, è diventato lo sviluppatore leader del microprocessore Intel e fu sotto la sua guida che l’azienda creò il processore Pentium, nel 1993. Pentkovski utilizzò le conoscenze acquisite in URSS per sviluppare l’Intel. Nel 1995, Intel lanciò il più moderno processore Pentium Pro, che in termini di capacità era vicino al microprocessore russo El-90 del 1990.
I supercomputer russi
Nel 2007-2010, quando il governo ha iniziato a finanziare attivamente le scienze, dopo una pausa di 15 anni, gli scienziati russi e bielorussi hanno creato congiuntamente la serie di supercomputer SKIF (SKIF è l’acronimo russo per SuperComputer IniziativaFeniks).
Un altro supercomputer, AL-100, è stato avviato nel 2008, la cui massima produttività raggiunge i 14,3 Tflops. AL-100 comprende 336 processori Intel Xeon 5355e ha 1344 GB di RAM. Il supercomputer Lomonosov è stato creato nel 2009. Questa macchina è composta da tre tipi di nodi e processori con diverse architetture computazionali.
Il supercomputer è utilizzato per risolvere intensivi problemi di scienza computazionale sviluppando algoritmi e software per potenti sistemi di calcolo. Lomonosov è tra i primi 500 più potenti supercomputer del mondo.
Fonte: Aurora traduzione di Alessandro Lattanzio
28 settembre 2014
Scenari
Ucraina. Non perdiamo un’altra rivoluzione
I manifestanti chiedono da giorni al partito di Yanukovych – il Partito delle Regioni, la forza politica maggioritaria del paese – di ripensare la sua posizione nei confronti dell’accordo di libero scambio che l’Ucraina avrebbe dovuto firmare a fine novembre con l’Unione Europea. Le proteste a Kiev la capitale dell’Ucraina, 2 dicembre 2013 (AP Photo/Sergei Grits)