Città Metropolitana Milanese : una volontà e una sfida che coinvolge i cittadini, le istituzioni e tutti i rappresentanti delle realtà economiche, sociali e culturali del territorio
di Pietro Bussolati
Chi fa politica a Milano conosce bene da quanto tempo si parli, con risultati piuttosto scarni, di costruzione di Città metropolitana.
Dagli interventi sull’ordinamento degli enti locali, nel 1990 e nel 2000, e la riforma costituzionale del 2001, dal 2009 allo scorso anno, tra la legge sul federalismo fiscale e i diversi decreti sulla “spending review”, in questi giorni sembra finalmente in dirittura d’arrivo in Parlamento l’approvazione del disegno di legge Delrio che attiverà, a partire dal 1° gennaio 2014, il percorso costitutivo delle Città metropolitane.
Città metropolitana significa pensare ad un unico strumento di pagamento dei trasporti in tutta l’area milanese, ad una pianificazione urbanistica che consenta di affrontare il tema del consumo del suolo in modo integrato e non particolarista, di definire piani ambientali che leghino insieme esigenze dei centri urbani delle diverse dimensioni, la gestione coordinata dei servizi pubblici (che consente la realizzazione di economie di scala), la promozione e il coordinamento dello sviluppo economico e sociale e, un domani, le competenze in materia di formazione.
In questo periodo, la Città metropolitana è sempre più l’architrave istituzionale tramite cui riuscire a promuovere dinamiche di crescita locale e gestire le ricchezze del nostro territorio.
Il Partito Democratico dell’area metropolitana milanese, insieme ai suoi eletti nelle istituzioni, si è fatto in questi anni promotore di diverse iniziative per integrare i servizi. Penso, ad esempio, all’esperienza di Cap Holding, che ha unificato tutte le società pubbliche di gestione del servizio idrico, all’impulso del gruppo provinciale per la progressiva unificazione delle Agenzie di Formazione Lavoro (AFOL).
Ora serve uno scatto di orgoglio e convinzione, che unisca la Giunta di Milano, le Amministrazioni comunali della provincia, i nostri rappresentanti in Parlamento: con estrema convinzione dobbiamo far fronte comune verso la realizzazione di una Città metropolitana che abbia reali poteri di intervento e una governance chiara, che sappia procedere in tempi brevi verso l’elezione diretta del Sindaco metropolitano.
A 500 giorni da Expo 2015 vogliamo promuovere una vera e propria agenda urbana, cogliendo l’occasione dell’evento internazionale e della normativa che accompagnerà la costituzione della città metropolitana per attivare, come è avvenuto con successo in altre realtàeuropee, un percorso sperimentale, un pilota territoriale di una nuova politica di sviluppo e di occupazione, funzionale all’innovazione e l’internazionalizzazione del sistema Italia.
Una chiamata alla proposta di soluzioni concrete da parte di tutte le forze positive di Milano, per negoziarecon il governo Italiano e con l’Europa nuovi spazi di movimento e di innovazione nella governance urbana.
Un percorso di concessione di potere per stabilizzare ed estendere a tutta la Nazione gli effetti positivi mamomentanei di Expo 2015, in termini di sviluppo economico e di creazione di posti di lavoro permanenti.
Proprio la dimensione europea è infatti l’ambito in cui la grande area metropolitana di Milano deve imparare ad esprimere e valorizzare le sue vocazioni, sia per il nostro territorio sia per agire da volano di crescita dell’intero paese. Il futuro dell’Europa dipende dal futuro delle nostre città, sostiene la Commissione europea, e molte delle sfide che l’Unione ha di fronte trovano proprio nella dimensione urbana la loro migliore rappresentazione.
Durante la prossima programmazione comunitaria 2014-2020 dovremo catalizzare l’attenzione sui tanti strumenti europei destinati alle grandi aree urbane e da lì rilanciare, con nuove risorse, la nostra azione. Serve coraggio e voglia di innovare e il Partito Democratico metropolitano intende impegnarsi nello sviluppo di un progetto di integrazione di portata storica.
Noi che vogliamo essere espressione del progressismo europeo, che poggiamo le radici nel riformismo laico e cattolico che qui a Milano è nato e si è sviluppato, siamo i principali sostenitori di una Città metropolitana solida e capace di aprirsi all’Europa e di essere soggetto dialogante per il tessuto produttivo, così ricco e innovatore che rende unica la nostra area.
16 dicembre 2013