Lo ha assicurato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano, a margine dell’inaugurazione di uno stabilimento della Philip Morris a Zola Predosa nel bolognese, un commento sulla registrazione delle unioni civili e le polemiche di alcuni sindaci allo ‘stop’ del ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Uno stop che si è tradotto ieri nella richiesta, da parte del prefetto di Milano al sindaco Giuliano Pisapia, di trasmettere tutti gli atti in essere riguardanti la trascrizione compiuta ieri dal sindaco Giuliano Pisapia di sette matrimoni omosessuali celebrati all’estero. E la Curia ambrosiana ha attaccato il sindaco chiedendo “impegno e tutela alle famiglie che generano figli e garantiscono il futuro alla nostra società”.
“Anche nel Comune di Milano, come in altre città italiane, è stata autorizzata la trascrizione di unioni sancite all’estero tra persone dello stesso sesso”, si legge in una nota del Servizio per la famiglia della Diocesi milanese. “Questo avviene in contrasto con la normativa vigente in Italia, generando un conflitto istituzionale tra organismi con competenze diverse. E’ auspicabile che si possa ottenere presto una legislazione adeguata in materia di famiglia, che sappia tutelare i diritti di tutti e rispettare la natura delle cose”.
Angelino Alfano, in proposito, ha ribadito di volere “solo far applicare la legge, nient’altro, non c’è alcuna ideologia o valutazione politica. In Italia due persone dello stesso sesso non possono sposarsi: questo non vuol dire non rispettare le affettività di tutti, ma è evidente che con le leggi attuali due persone dello stesso sesso che si sposano all’esterno non possono far trascrivere la loro unione in Italia. Questo non significa che il parlamento non possa cambiare la legge, quando sarà cambiata come ministro dell’Interno farò applicare la nuova”.
12 ottobre 2014