Fox News, Phoenix, Arizona, USA
11 settembre 2013:
● Sabato 2:30 del mattino un uomo di 23 anni entra nell’appartamento di una giovane di 22 anni sulla 78esima. La donna non riesce a chiudersi nella stanza da letto, viene sequestrata, violentata e derubata. La polizia di Scottsdale chiamata sul posto rileva i danni e raccoglie tracce di DNA
● Domenica: entro la notte il laboratorio forense, grazie ad una nuovissima tecnologia di analisi, in circa 5 ore riesce a riscontrare una corrispondenza tra il DNA dello stupratore e il profilo di Daryl Donovan Cole jr. Il profilo era archiviato in un database a causa di una precedente per furto (nessun precedente per violenza sessuale)
● Lunedì: la Polizia arresta Cole
● Mercoledì: Cole è davanti al giudice accusato di furto, sequestro di persona e violenza sessuale. Se sarà considerato colpevole la sua timeline criminale si fermerà qui. Oltre a fare giustizia, ci sarà uno stupratore in meno in giro.
● 2009: in Italia viene votata all’unanimità la legge che, in adozione del trattato di Prum contro il crimine transfrontaliero, prevede l’istituzione del Database Nazionale del DNA (presso il ministero degli Interni) e del Laboratorio Nazionale di Analisi del DNA (presso il DAP del Ministero di Grazia e Giustizia)
● 2010: dovevano essere approvati i decreti attuativi, si lavora di concerto tra i ministeri interessati. Viene indetta e assegnata la gara per le forniture del laboratorio. Poi il nulla
● 2011 ?
● 2012 ?
● 2013 Il laboratorio è completato. Le procedure di raccolta sono stabilite, le indicazioni date nel 2012 dall’Autorità garante per la protezione dei dati personali implementate. Manca ancora la gara per il personale e altri decreti attuativi.
0 campioni raccolti. 0 file nel database
Nel 2013 il governo Letta ha adottato provvedimenti che dovrebbero essere finalizzati alla lotta al femminicidio, ma quanto sopra manca. Delitti come quello di Yara Gambirasio restano irrisolti anche per questo motivo. Nonostante le spese assurde sostenute per raccogliere il DNA di tutta la popolazione locale, manca, per dire, quello di 400 recidivi per crimini sessuali presenti nell’area.
Solo una interrogazione e pochi articoli su questo scandalo italiano. Eppure l’80 per cento dei delitti risolti con l’uso del DNA riguarda le donne.
Insomma la lotta contro le violenza sulle donne ( in generale il crimine violento) si fa con le chiacchiere o con i fatti?
Fonte: Front Page
20 settembre 2013