La Città metropolitana di Milano annovera tra i suoi obiettivi strategici lo sviluppo della mobilità sostenibile, tanto da averla inserita nel proprio Statuto. Cuore di questo progetto è il coinvolgimento diretto dei Comuni, delle realtà economiche e associazionistiche afferenti all’itinerario perché progettare piste ciclabili lungo la dorsale Venezia-Torino sviluppa il turismo equo sostenibile e crea sviluppo economico come indotto. Vogliamo così avviare il volo della crescita e degli investimenti, creando posti di lavoro nel rispetto del territorio con una ricaduta positiva stimata, secondo gli studi di settore, tra i 150.000 e 250.000 euro per chilometro all’anno
di Redazione
La consigliera Arianna Censi delegata alla mobilità e viabilità della Città metropolitana di Milano ha partecipato all’evento “Quattro fiumi in bici si incontrano a Mezzana Bigli” nell’ambito del progetto “Vento”. Il progetto Vento vede la progettazione e la costruzione di una dorsale ciclo turistica che unisca Venezia a Torino. Sul progetto portante elaborato dal Dipartimento di Architettura del Politecnico di Milano, oggi condiviso da oltre 150 soggetti istituzionali, tre progetti presentati dalla Città metropolitana di Milano sono stati ammessi al cofinanziamento da parte di Fondazione Cariplo. Scopo dei progetti è quello di andare ad “innestarsi” sul progetto “Vento” rendendo raggiungibili ciclisticamente le città di Torino e Venezia, partendo dal nostro territorio.
I tre progetti in questione sono “Brezza sull’Acqua lungo il fiume Ticino” per il quale la Città metropolitana è capofila e i progetti di itinerario cicloturistico lungo, rispettivamente, il Lambro e l’Adda. In particolare il progetto “Brezza sull’Acqua” durerà due anni e verrà supportato dal Centro Studi PIM – Programmazione Intercomunale dell’area Metropolitana – per gli aspetti di rilievo del tracciato e pianificazione urbanistica e dal Politecnico di Milano per lo studio del modello di gestione.
L’esempio tedesco. In Germania 40 mila km di piste ciclabili producono 4 miliardi di euro di indotto all’anno solo per il cicloturismo. In Italia le ciclabili ci sono, ma sono spesso spezzettate e scarseggia la programmazione organica. Centinaia di migliaia di cicloturisti, secondo i promotori, potrebbero pedalare lungo Vento, divenendo il motore per le 12 mila aziende agricole vicine al tracciato, per le 300 attività ricettive già presenti, per le oltre 2 mila attività commerciali.
8 giugno 2015