Camera con vista sull’evasione fiscale per studenti universitari fuori sede

affittasi

Gli studenti fuori sede hanno diritto a una agevolazione fiscale sull’affitto regolarmente pagato. Ma il confronto tra il numero di contribuenti che ha usufruito della detrazione e quello di chi frequenta l’università in una città diversa dal luogo di residenza rivela una forte evasione fiscale

di Raffaele Lungarella

Per gli studenti universitari fuori sede sono previste alcune agevolazioni fiscali sugli affitti, che tuttavia non sembrano sufficienti a creare un contrasto di interesse con i proprietari tanto forte da limitare l’evasione fiscale in questo mercato.
Gli studenti universitari, o i loro genitori, possono portare in detrazione dalle imposte il 19 per cento di una spesa massima di 2.633 euro all’anno sostenuta per i contratti di locazione, di ospitalità e per le assegnazioni di alloggi e posti letto da parte enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari onlus e cooperative.

La detrazione – massimo 506 euro – non dà luogo a un rimborso, se l’importo non trova capienza nell’imposta lorda del contribuente. Il limite di spesa è riferito a ogni contribuente: i genitori che hanno a carico due figli studenti fuori sede, con distinti contratti di locazione, possono beneficiare entrambi della detrazione sull’importo massimo.

La detrazione si applica solo se l’università è ubicata in un comune diverso da quello di residenza dello studente, distante da quest’ultimo almeno cento chilometri e localizzata in un’altra provincia rispetto a quella di residenza; l’alloggio affittato deve essere ubicato nel comune in cui ha sede l’università o in quelli limitrofi.

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8 febbraio 2014

 

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