Diritti

Quando l’amore finisce, 50mila italiani divorziano ogni anno

La crisi arriva in media dopo 16 anni di matrimonio. E così nel 2014 ci sono state 89.303 separazioni e 52.335 divorzi. Aumenta l’età media di chi si lascia. I giovani si amano di più? No, semplicemente hanno smesso di sposarsi. Se nel 1995 la Valle d’Aosta era l’unica zona dove si registravano più di 300 separazioni per mille matrimoni, oggi quasi tutte le regioni del Centro-Nord hanno raggiunto lo stesso livello. Eppure l’incremento è maggiore nel Meridione, dove i valori sono cresciuti vertiginosamente. Due realtà su tutte: in Campania il dato è passato da 70 a 254 separazioni ogni mille matrimoni. In Sardegna da 95,3 a 309,4.

“Embrioni umani modificati”. L’ultima frontiera della genetica

Bisogna felicitarsi delle nuove prospettive della ricerca britannica e piantarla coi terrorismi nell’informazione, spiega Elena Cattaneo (nella foto) senatrice e direttrice del Centro di ricerca sulle cellule staminali dell’università degli studi di Milano. Lunedì 1 febbraio un gruppo di ricercatori di Londra ha ottenuto l’autorizzazione necessaria per modificare geneticamente gli embrioni umani, la prima di questo tipo al mondo, che consentirà di portare avanti studi per comprendere meglio le cause che portano agli aborti spontanei e migliorare i sistemi per la fecondazione assistita, nelle intenzioni dei promotori della ricerca.

Come siamo cambiate? Risponde l’Istat che ci ha monitorato

Dopo l’ultima indagine ad ampio spettro risalente al 2004, l’Istat pubblica una nuova ricerca sulla vita delle donne nel nostro Paese dal 2004 al 2014. L’analisi disaggregata dei dati che questa indagine decennale condotta dall’Istat ci fornisce, ci fa leggere gli aspetti in chiaroscuro del lungo cammino delle donne verso l’emancipazione e la libertà dal bisogno.

Una rassegna di “punti di vista” sui fatti di Colonia

Ci vuole poco a capire che a Colonia è accaduto qualcosa di diverso. Non è la gang di 4/5 persone bensi di qualche migliaio. Pertanto non è affatto esagerato il commento del ministro della Giustizia tedesco, Heiko Maas, quando sostiene che gli attacchi subiti dalle donne sono stati «organizzati». Perché, spiega, «Quando si incontra una orda del genere per commettere dei reati, deve esserci una certa forma di organizzazione dietro.». Nella foto: per la cronaca, a Dresda hanno sfilato in 18 mila, gli adepti di Pegida, movimento dell’estrema destra xenofoba dei “patrioti europei contro l’islamizzazione dell’Occidente”. Una marcia imponente, la più grossa dall’inizio di ottobre.

Genere. Non si tratta soltanto di sentirsi bene in pantaloni o in gonna

La definizione di “genere” è oggetto di dibattito e contestazione. Nel diritto internazionale, ad esempio, sono riscontrabili definizioni diverse: per il tribunale penale internazionale il genere indica i due sessi; per il comitato che vigila sul trattato per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, il genere si riferisce in maniera più dinamica e attenta alle diseguaglianze alle identità e ai posizionamenti socialmente costituiti correlati al sesso. Questo dibattito sul significato della parola genere ne mette in luce la valenza politica, il suo disegnare uno spazio di confronto e dialogo in cui le identità possono essere soggette a revisione consapevol

Noi donne come siamo cambiate negli ultimi dieci anni?

Risponde il volume Come cambia la vita delle donne appena diffuso dall’Istat in formato e-book che indaga com’è cambiato il ruolo delle donne e il loro contesto di vita nella famiglia, nel mondo del lavoro e nella società. Il testo, aggiornato al decennio 2004-2014, esce a più di dieci anni di distanza dalla prima pubblicazione dedicata alla condizione delle donne in Italia.

Quando di mezzo c’è il corpo delle donne, la maternità surrogata

C’è una parte che manca totalmente dal dibattito in corso. In Europa i figli si fanno sempre meno e sempre più tardi. Le coppie tendono sempre più a pensare ai figli dopo i 35 anni, vale a dire proprio nel periodo in cui la fertilità di uomini e donne si riduce drasticamente, sia per l’invecchiamento dei corpi, che per la comparsa nelle donne di patologie particolarmente frequenti in questa fascia d’età. Il ritratto di una crisi che rende sterili

Occupazione femminile, fotografia dell’Italia di oggi

La bassa occupazione delle donne è sintomatica di una condizione generale di disuguaglianza: lo rileva il Gender Equality Index elaborato dall’EIGE (l’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere). Qual è lo stato dell’occupazione femminile in Italia? Quante donne dovrebbero entrare nel mercato del lavoro per raggiungere gli obiettivi internazionali? Quale lavoro le aspetta? Una fotografia del presente

Molta confusione intorno ai vaccini

Di fronte a questo inutile polverone sulle sanzioni, diverse cose lasciano sgomenti. La prima è, ovviamente, che ancora adesso non è chiaro se ci fosse qualcosa di cui discutere. La seconda è la confusione estrema sui termini della questione. Tanto per fare un esempio: ci si è accalorati a difendere il divieto di entrare in classe per i bambini che non sono in regola con le vaccinazioni obbligatorie, ma la preoccupazione maggiore riguarda vaccini che non sono obbligatori per legge, ma sono solo raccomandati, come quello contro il morbillo. La terza è la sconsideratezza e l’istinto sanzionatorio con cui in molti hanno avvalorato l’ipotesi dell’esclusione dei bambini non vaccinati da scuola come una buona idea.