Italia

Le province dove si vive meglio in Italia: 1. Bolzano, 2. Milano, 16. Roma

Ogni anno dal 1990 il Sole 24 Ore pubblica una classifica delle province italiane in base alla qualità della vita, tenendo conto di diversi parametri: servizi, ambiente, salute, asili, affari e lavoro, popolazione. Ha fatto un notevole balzo in avanti Milano, passata dall’ottavo al secondo posto, prima in assoluto per tenore di vita; è scesa ancora Roma, passata dal dodicesimo al sedicesimo posto. È la quinta volta che la provincia di Bolzano vince la classifica del Sole. L’ultima è Reggio Calabria. DARIO FO CONTESTA I DATI

Quando di mezzo c’è il corpo delle donne, la maternità surrogata

C’è una parte che manca totalmente dal dibattito in corso. In Europa i figli si fanno sempre meno e sempre più tardi. Le coppie tendono sempre più a pensare ai figli dopo i 35 anni, vale a dire proprio nel periodo in cui la fertilità di uomini e donne si riduce drasticamente, sia per l’invecchiamento dei corpi, che per la comparsa nelle donne di patologie particolarmente frequenti in questa fascia d’età. Il ritratto di una crisi che rende sterili

Gli Italiani sulle automobili più tassate d’Europa lungo le strade colabrodo

Naturalmente ci sono anche strade e autostrade che così non sono, ma la manutenzione è comunque deficitaria. Basterebbe una piccola percentuale di questa montagna di miliardi da investire sulla manutenzione delle strade e sulla mobilità, e sarebbe già una gran cosa. Una percentuale su 71 miliardi di euro. Poiché questa è la cifra astronomica che lo Stato trae come gettito fiscale dalla Motorizzazione nel nostro Paese. L’entrata che si riferisce al 2014 e che è stato calcolata dall’Anfia (Associazione Nazionale Fra Industrie Automobilistiche) conferma che il sistema di tassazione dell’auto nel nostro Paese è piuttosto articolato, in quanto punta a colpire tutti gli aspetti legati sia all’utilizzazione dei veicoli che al loro possesso. La foto. Il Pontefice è stato di parola: niente vetture di lusso. Per lui le macchine che usa la gente comune. Per spostarsi a Roma, Papa Francesco utilizza una Ford Focus della precedente generazione. (Ansa)

Spazi imprevisti. Lavorare a/da casa

Senza un buon equilibrio può farsi sentire la sensazione di una doppia segregazione, quella di essere chiuse in case-ufficio o bloccate in una domesticità senza via di fuga. Basta che si rompa qualcosa nel gioco degli incastri come un periodo di prolungata malattia di un bambino a rendere tutto più difficile e instabile. E dunque, cosa veramente significa lavorare da casa per una donna? E per una madre? Sandra Burchi, autrice di Ripartire da casa. Lavori e reti dallo spazio domestico (Franco Angeli, 2014), rintraccia la complessità della questione nelle storie che ha raccolto in questi anni di ricerca

Che fine fanno i fondi per i centri antiviolenza? C’è molto da imparare

L’analisi dei dati raccolti mostra la diversità di scelte adottate dalle varie amministrazioni. Ad esempio si rileva che il finanziamento medio per centro antiviolenza e casa rifugio varia molto da regione a regione: circa 60mila euro in Piemonte, 30mila in Veneto e Sardegna, 12mila in Puglia, 8mila in Sicilia, 12mila nelle ex province di Firenze e Pistoia, 6mila in Abruzzo e Valle d’Aosta. Si tratta di un dato importante, poiché i fondi erano stati stanziati principalmente per garantire il funzionamento dei centri e strategie disomogenee possono inasprire o creare disparità territoriali nell’assicurare servizi antiviolenza adeguati in numero e qualità.

Milano metropoli reale, metropoli possibile. A che punto siamo?

Nel mese di settembre 2015 il Sindaco Metropolitano Giuliano Pisapia e il Vice Sindaco Metropolitano Eugenio Comincini hanno finalmente pubblicato un documento che traccia le linee guida per la realizzazione del piano strategico della neonata Città Metropolitana di Milano. Lo stesso è stato presentato ai sindaci nel mese di novembre durante la Conferenza Metropolitana. Nella foto: Nell’ora di punta.

Tutti i rischi (e i costi) di un’alleanza con Putin

Allearsi con Vladimir Putin e la parola d’ordine del momento, una delle poche cose su cui tutti paiono essere d’accordo nel caos di notizie, ideologie e prese di posizione del dopo-Parigi. Senza i russi la vittoria sull’Isis è impossibile, sentenziano politici ed esperti, e l’esperienza di Mosca nel combattere l’islamismo più radicale è impagabile. I russi hanno sperimentato tragedie come quella di Parigi anni prima, e la strage al teatro della Dubrovka, con il commando che irrompe nella sala in mezzo a uno spettacolo, sembra aver scritto il copione per il massacro al Bataclan. Ma, però… [ nella foto: Il Bataclan di Parigi, dopo gli attentati di venerdì in cui sono state uccise 129 persone. (PATRICK KOVARIK/AFP/Getty Images)]

Occupazione femminile, fotografia dell’Italia di oggi

La bassa occupazione delle donne è sintomatica di una condizione generale di disuguaglianza: lo rileva il Gender Equality Index elaborato dall’EIGE (l’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere). Qual è lo stato dell’occupazione femminile in Italia? Quante donne dovrebbero entrare nel mercato del lavoro per raggiungere gli obiettivi internazionali? Quale lavoro le aspetta? Una fotografia del presente

Molta confusione intorno ai vaccini

Di fronte a questo inutile polverone sulle sanzioni, diverse cose lasciano sgomenti. La prima è, ovviamente, che ancora adesso non è chiaro se ci fosse qualcosa di cui discutere. La seconda è la confusione estrema sui termini della questione. Tanto per fare un esempio: ci si è accalorati a difendere il divieto di entrare in classe per i bambini che non sono in regola con le vaccinazioni obbligatorie, ma la preoccupazione maggiore riguarda vaccini che non sono obbligatori per legge, ma sono solo raccomandati, come quello contro il morbillo. La terza è la sconsideratezza e l’istinto sanzionatorio con cui in molti hanno avvalorato l’ipotesi dell’esclusione dei bambini non vaccinati da scuola come una buona idea.