Una mostra a Milano celebra la pioniera del made in Italy: nata da famiglia povera in Valtellina, tra le prime direttrici di casa di moda del nostro Paese.Si è distinta anche per l’impegno. a favore delle donne e dei più deboli. L’assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Commercio, Moda e Design Cristina Tajani: “Una stilista e una visionaria pioniera della creatività nella moda italiana. Un esempio di stile utile soprattutto alle nuove generazioni”.
Politiche di genere
Lavoro e Parità, Politiche di genere
Quante sono e cosa fanno le donne nelle Forze armate italiane
La presenza femminile rappresenta ormai la “normalità” in ogni attività militare, sia in ambito nazionale sia nei teatri operativi internazionali. La componente femminile, impegnata nelle operazioni di peace keeping e peace building, rappresenta, in particolare, una risorsa fondamentale nell’interazione con la popolazione civile locale e, di conseguenza, nel perseguimento delle finalità delle missioni nei teatri operativi e degli scopi di cooperazione civile-militare.
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In aumento il tempo che i genitori trascorrono assieme ai propri figli
Un fatto di grande importanza, considerati i molti benefici che i bambini ne traggono: questa interazione ha effetti positivi in termini di risultati scolastici, apprendimento, sviluppo del linguaggio, comportamento. Alcuni studi – come questo di Giulia Maria Dotti Sani che pubblico qui – suggeriscono, in modo apparentemente paradossale, che a trascorrere più tempo con i figli siano i genitori altamente istruiti, ovvero chi da un punto di vista strettamente economico ha più da perdere a lavorare di meno per passare più tempo con i bambini. Un comportamento in linea con il diffondersi di nuove ideologie relative al comportamento genitoriale che promuovono il tempo con i bambini non solo per i benefici per questi ultimi, ma anche come elemento di distinzione tra classi sociali.
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Le donne sconosciute che cambiano l’Africa
L’Africa non è soltanto un continente, è la somma di tante realtà diversificate, e in ciascuna di esse la donna ricopre un ruolo fondamentale: è la lavoratrice. Doppiamente lavoratrice, in quanto madre e produttrice. Non esiste in Africa una donna che non lavori, in quanto madre e responsabile della sussistenza della famiglia. È una figura insostituibile, e lo è a tutte le età. Tuttavia anche se cambiano, gli usi, le religioni, le tradizioni, su un punto le differenti realtà dell’Africa si accomunano: il mancato riconoscimento dell’importanza del ruolo delle donne nella società. Sono moltissime le ‘invisibili’, eppure ci sono casi, alcuni veramente eclatanti, in cui le donne sono riuscite ad emergere diventando le protagoniste del cambiamento: «sono leader», come è spiegato in questo articolo che volentieri pubblico.
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Violenza sulle donne, anche i numeri aiutano a combatterla
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8 marzo, sciopero globale delle donne
Astensione dal lavoro, assemblee, cortei e flash mob: quest’anno si va verso una ricorrenza “di lotta”. In Italia aderiranno anche i centri antiviolenza per manifestare contro la violenza maschile. È questa la piattaforma politica formulata dalle 2000 persone riunite (nella foto) in assemblea nazionale a Bologna il 4 e 5 febbraio, che hanno proseguito il lavoro sul piano femminista antiviolenza e stanno organizzando lo sciopero delle donne dell’8 marzo che coinvolge diversi paesi nel mondo. I punti esprimono il rifiuto della violenza di genere in tutte le sue forme: oppressione, sfruttamento, sessismo, razzismo, omo e transfobia
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Divario di genere nel mercato del lavoro. A che punto siamo
L’Italia continua a non brillare nelle classifiche sulla parità di genere. Il tasso di attività femminile è basso rispetto alla media europea. E gli stipendi annuali delle lavoratrici sono nettamente inferiori a quelli degli uomini. L’importanza delle politiche di conciliazione lavoro-famiglia. Contro il gender pay gap: lavoro alle donne e conciliazione agli uomini. Facciamo il punto partendo dai dati più aggiornati
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Uomini e donne mai così vicini. Ma con i figli è un’altra storia
Se questo è lo scenario meglio si capisce la promessa del nostro sindaco Sala quando dopo aver ammesso che “La realtà va cambiata”, perché, “neanche la nostra città brilla”, ha ribadito che “ci sforzeremo di far sì che i servizi ai cittadini permettano alle donne e soprattutto alle donne madri di lavorare”. Chi mi conosce sa che questo impegno da sempre è per me prioritaario.
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“Non una di meno”, verso la mobilitazione di novembre
Organizzate dal comitato “Non una di meno” due giornate di manifestazioni a ROMA. Il 26 novembre le donne scenderanno in piazza per presentare il “piano delle donne femministe contro la violenza di genere”. La giornata del 27 novembre ospiterà invece tavoli tematici e workshop “per elaborare le proposte su temi che spaziano dal diritto alla salute, alla libertà di scelta, all’autodeterminazione in ambito sessuale e riproduttivo, al lavoro, al welfare, al femminismo migrante”.
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“Adesso basta”, l’Udi ha lanciato un anno di mobilitazione
Una campagna ad ampio spettro, che includerà dibattiti e sit-in “per chiedere conto a Regioni e Asl del depauperamento dei consultori e del vergognoso balletto dei numeri ufficiali sull’obiezione di coscienza alla legge 194, che ha già costretto il Consiglio d’Europa a condannare l’Italia per l’evidente squilibrio tra obiettori e non obiettori.