Dare compimento a Milano Città Metropolitana

unoIn questo primo anno e mezzo di vita Milano Città Metropolitana, è riuscita a smuovere cose che sembravano inamovibili, come – le ho appena inaugurate assieme ai sindaci dei comuni interessati – le bretelle alle tangenziali che gli automobilisti aspettavano da quasi mezzo secolo. E’ un esempio tra i tanti. Naturalmente siamo soltanto agli inizi, molto c’è ancora da fare, ma esiste una realtà che mi fa ottimista. E molto.

Parlo dello statuto della Città Metropolitana che esige la partecipazione della società civile alle arene deliberative, perché essa possa esprimere la sua volontà nella definizione dell’agenda urbana, sicché così operando, si rinsalda il patto di fiducia con le istituzioni. Infatti – non è esagerato definirla una  rivoluzione – nella Città Metropolitana non ci sarà un vertice-centro che decide per la periferia, ma le decisioni destinate a divenire pubbliche saranno prima discusse fra più soggetti differenti, la cui partecipazione non può essere data per scontata. Bensì va coltivata con dei forum, dei tavoli tematici di consultazione in spazi ad essi dedicati.

12998760_10153789928343005_6184632523405774160_nCosì facendo si accrescono le capacità progettuali delle diverse realtà che animano la società civile, e nel contempo –  con il confronto – si innovano quelle logiche istituzionali che si dimostrano non più al passo con i tempi. Ne emergerà una governance capace di “fare rete” con tutti i referenti delegati e interessati presenti sul territorio, in modo da raggiungere una visione collettiva e condivisa sul futuro di ogni singolo atto della Città Metropolitana. Quel che ho finora descritto è in linea – lo ripeto – con quando indicato dallo statuto della città metropolitana.

E’ una partecipazione democratica vera, come piace a me perché fa parte del mio credo che da sempre mi accompagna.  E quindi anche  dal 2014 quando sono stata eletta nel Consiglio metropolitano dell’area milanese a Presidente della Commissione Statuto della Città Metropolitana e a Consigliere delegato a mobilità e viabilità, organizzazione, risorse umane e gestione integrata dei servizi. 

quattroNon sono giovanissima, ma non mi piango. Sono nata a Milano nel 1961 e sono residente a Opera. Ho studiato scienze politiche e sociologia e sono bibliotecaria. Faccio parte del PD sin dalla sua fondazione, sono membro dell’Assemblea Nazionale e nel PD milanese svolgo il ruolo di coordinamento della Segreteria e ho la delega sulle tematiche inerenti la Città Metropolitana. Sono stata Assessore alla cultura del comune di Locate di Triulzi e poi Sindaco, Consigliera provinciale (dove mi sono occupata di pari opportunità e politiche di genere) e attualmente sono anche Consigliera comunale nel comune di Opera.

Sono orgogliosa – lo ripeto ancora – di partecipare a questa sfida, che definirla storica non mi sembra esagerato.

Vi terrò informati – con il mio sito ariannacensi.it e i social fino al 5 di giugno, step by step.  E naturalmente anche dopo, ma per continuare al farlo ho bisogno del vostro aiuto e del vostro sostegno. Non spendo altre parole perché so che mi avete capita. Vi ringrazio per avermi letta fin qui.

                                                                   Arianna Censi

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