Uno studio ha dimostrato che Il 69% dei cittadini americani è inconsapevole di consumare cibi geneticamente modificati. A quasi vent’anni dall’introduzione dei Genetically Modified Organism (Gmo) nell’industria alimentare americana, la crociata contro i cibi biotech portata avanti da una parte degli americani è però sempre più accanita e avallata dalla campagna della first lady Michelle Obama a favore dei prodotti naturali
L’annuncio del presidente Obama che ha ufficializzato la partecipazione degli Stati Uniti a Expo 2015, anche se arriva a soli 400 giorni dall’inizio dell’evento, potrebbe trasformare l’appuntamento in una tappa fondamentale per l’agricoltura mondiale. La notizia, per chi ha seguito in questi giorni il viaggio europeo del Presidente americano, e’ ancora più importante per una frase rilasciata nell’intervista del 26 marzo a Massimo Gaggi sul Corriere della Sera parlando di cibo e salute: “migliorare l’agricoltura e la sicurezza alimentare e’ diventata una priorità chiave negli sforzi dell’America per promuovere lo sviluppo globale”. Una frase che sembra riprendere il tema del suo celebre discorso in Iowa durante la campagna del 2007, in cui Obama sottolineava il diritto degli americani di sapere ciò che mangiano: “let folks know when their food is genetically modified, because Americans have a right to know what they’re buying”.
Uno studio ha infatti dimostrato che Il 69% dei cittadini americani è inconsapevole di consumare cibi geneticamente modificati. A quasi vent’anni dall’introduzione dei Genetically Modified Organism (Gmo) nell’industria alimentare americana, la crociata contro i cibi biotech portata avanti da una parte degli americani è però sempre più accanita e avallata dalla campagna della first lady Michelle Obama a favore dei prodotti naturali. Diverso lo scenario in Italia, dove una legge, fortemente voluta dall’allora ministro dell’Agricoltura Giancarlo Galan, che rende obbligatoria l’indicazione della provenienza degli alimenti sull’etichetta, e’ stata approvata all’unanimità nel gennaio 2011. Un risultato storico per il nostro Paese che però aspetta ancora il decreto attuativo. Per questo motivo mi farò promotore presso i capigruppo della Commissione Agricoltura alla Camera e al Senato, l’on. Nicodemo Oliverio e il sen. Roberto Ruta, per cercare di arrivare al più presto alla firma del decreto attuativo.
Sarebbe un risultato storico per il nostro Paese, apripista in Europa e, in quest’ottica, Expo 2015 potrebbe essere una straordinaria occasione sul fronte della crescita della consapevolezza, ma anche su quello della correttezza dell’informazione nei confronti degli OGM, non per favorire uno scontro tra favorevoli e contrari, ma per arrivare a mettere alcuni punti fermi sulla loro consumazione. Inoltre, per Michelle e Barack Obama potrebbe essere l’occasione per mantenere un’altra promessa, quella fatta al popolo americano nel 2007, trasformando così Expo 2015 da evento mondiale ma anonimo, in una tappa storica nel campo della trasparenza e della tutela alimentare.
*Michele Anzaldi è deputato del Pd
1 aprile 2014