In Italia la violenza sulle donne costa 17 miliardi di euro l’anno

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Ma quanto investe la società civile per contrastare l’onerosa piaga? Appena 6,3 milioni di euro, secondo gli autori della ricerca firmata Intervita. Non molto se si considera che l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, mette la violenza tra le mura domestiche in cima alle cause di morte o invalidità permanente delle donne con un’età compresa tra i 14 e i 50 anni

di Francesco Bisozzi

Quasi diciassette miliardi. La violenza sulle donne presenta il conto. Ed è un conto salato anche sotto il profilo economico. A eseguire il calcolo è stata la onlus Intervita, con il patrocinio del dipartimento delle Pari opportunità della presidenza del Consiglio, che oggi rende pubblica una ricerca unica nel suo genere, intitolata «Quanto costa il silenzio?».

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La ricerca, la prima di questo genere effettuata su scala nazionale, si sofferma su un aspetto inedito del problema: quello legato per l’appunto ai costi economici e sociali dell’odioso fenomeno. Lasciando per un istante da parte gli inestimabili costi umani derivanti da quello che è un vero e proprio bollettino di guerra.

E i numeri che emergono in superficie sono tali da far rabbrividire: la violenza sulle donne, è stato stimato, comporta un esborso pari a 2,3 miliardi legato ai costi dei servizi. Più altri 14 miliardi di costi umani e di sofferenza. Totale: 16,3 miliardi. Il triplo rispetto al costo economico rappresentato dall’insieme degli incidenti stradali che ogni anno avvengono in Italia, tanto per dare un metro di paragone.

Più nel dettaglio: 460 milioni se ne vanno in spese sanitarie (pronto soccorso, ospedalizzazione, cure specialistiche), 158 in cure psicologiche, 44 in spesa farmaceutica, 235 per l’intervento delle forze dell’ordine, altri 421 per la gestione delle denunce da parte dell’ordinamento giudiziario e infine 290 sono da addebitare alle spese di tipo legale. A questi si sommano gli oltre 150 milioni necessari ad assistere le vittime e i loro familiari e i 604 milioni di esborso dovuti alla mancata produttività.

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I costi umani e di sofferenza ammontano invece alla cifra monstre di 14,3 miliardi e riguardano la spesa che danni fisici, morali e psicologici comportano. Ma quanto investe la società civile per contrastare l’onerosa piaga? Appena 6,3 milioni di euro, secondo gli autori della ricerca firmata Intervita. Non molto se si considera che l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, mette la violenza tra le mura domestiche in cima alle cause di morte o invalidità permanente delle donne con un’età compresa tra i 14 e i 50 anni.

In Italia le donne tra i 16 e i 70 anni che hanno subito una qualche forma di violenza sono 6,743 milioni. Il 31,9% della popolazione femminile. Ben 124 le vittime di femminicidio nel 2012. Che, tradotto, equivale a un omicidio ogni tre giorni. Circa 14 milioni gli atti di violenza registrati nel 2013. Nella rete dei soprusi maschili rimangono intrappolate un milione di donne l’anno.

«Questo nostro studio», spiega il presidente della onlus Marco Chiesara, «ci rende consapevoli di quanto spaventose siano le ricadute economiche e sociali prodotte dalla violenza nei confronti delle donne. A subire un danno economico e sociale è l’intera collettività. Per questo riteniamo che oltre alla legge sul femminicidio appena approvata sia necessaria una strategia politica efficace in grado di affiancare gli investimenti per le attività di prevenzione e contrasto del fenomeno

Fonte: L’Huffington Post

22  novembre 2013

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