INAUDITO. Facebook rimuove campagna contro violenza sulle donne

Per la seconda volta in pochi giorni sono state rimosse con motivazioni diverse foto particolarmente crude ma con un senso preciso

di Redazione

Lo scorso marzo la poetessa sikh Rupi Kaur ha postato la foto di una ragazza con le mestruazioni su Instagram. Le immagini hanno fatto discutere molto sulla rete dal momento che Instagram le ha rimosse, poco dopo perché non in linea con le politiche adottate dal social network.

"Il ciclo mestruale di una donna" foto di Rupi Kaur

“Il ciclo mestruale di una donna” foto di Rupi Kaur

Questa è stata la risposta di Rupi Kaur:
“Grazie @instagram per avermi dato prova, con il tuo provvedimento disciplinare, dell’esatta reazione che il mio lavoro voleva innestare e criticare . Hai cancellato la foto di una donna con le mestruazioni completamente vestita, sostenendo che va contro le linee guida della comunità, quando le linee guida non fanno altro che mostrare che è accettabile. La ragazza è completamente vestita. La foto è mia. Non sta attaccando nessun gruppo di persone. Non è neanche spam. E proprio perché non va contro queste linee guida, la riposterò.
Non chiederò scusa per non aver alimentato l’ego e l’orgoglio di una società misogina che accetta il mio corpo in mutande ma non con una piccola perdita, quando le tue pagine sono piene di innumerevoli foto/account dove donne (molte delle quali sono minorenni) sono rese oggetti e trattate a mala pena da essere umani. Grazie. L’immagine è parte di un progetto fotografico per il mio corso di retorica visuale. L’intera serie può essere vista su rupikaur.com.
Io sanguino ogni mese per aiutare a rendere l’umanità possibile. Il mio grembo è la casa del divino, una fonte di vita per la nostra specie… In civiltà più antiche, questo sangue veniva considerato sacro. In alcune ancora lo è. Ma una maggioranza di persone, società e comunità rifiutano questo processo naturale. Alcuni sono più a loro agio con la sessualizzazione delle donne, la violenza e la degradazione delle donne, ma non con questo.
Non gli interessa minimamente esprimere il loro disgusto riguardo tutte queste cose, ma si arrabbierebbero e sarebbero infastiditi dalle mestruazioni. Noi abbiamo le mestruazioni e loro lo vedono come una cosa sporca, per attirare l’attenzione, malata, un peso. Come se questo processo fosse meno naturale di respirare. Come se non fosse un ponte tra questo universo e l’ultimo. Come se questo processo non fosse amore, travaglio, vita. Altruista e straordinariamente bello”.

Pochi giorni fa, lo stesso è accaduto su Facebook – che è proprietario anche di Instagram – con le foto della campagna contro la violenza sulle donne dell’artista cubano Erik Ravelo.

" End Violence against Women" foto di Erik Ravelo

” End Violence against Women” foto di Erik Ravelo

Facebook le ha censurate perché vìolano le linee guida del social network. Il progetto di Erik Ravelo “End Violence against Women “( Stop alla violenza sulle donne ) utilizza immagini particolarmente forti per far luce sul problema della violenza di genere e dello stupro.
Questo è il messaggio che Facebook ha inviato all’artista Erik Ravelo:

L’artista cubano ha risposto cosí:
“Facebook non mi permette di realizzare una campagna con queste immagini. Mi hanno scritto che il progetto va contro le loro linee guida. Mi chiedo come sia possibile che qualcosa che lotta contro lo stupro e la violenza sulle donne possa essere una violazione di per sé. Facebook è inondato di messaggi d’odio, foto sexy e immagini di guerra e terrorismo. La mia arte vuole difendere i diritti delle donne e sensibilizzare le persone su questo problema. Sono un ‘artivista’, ma questo non viene accettato”.

12 aprile 2014

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