Un evento storico per il nostro territorio perché le funzioni che la legge 56 assegna alla Città Metropolitana sono differenti da quelle delle Province. In una fase intermedia si continuerà, per non dare discontinuità, a erogare servizi simili a quelli attuali, ma la Città Metropolitana ha compiti di pianificazione, deve redarre il piano strategico triennale, gestisce trasporti e servizi. Stiamo parlando di funzioni non di coordinamento, ma di strategia, che riguardano funzioni di cogènte interesse metropolitano. Arianna Censi
di Redazione
Questa mattina, Lunedì 22 Dicembre alle 12.06, la Conferenza dei Sindaci riunitasi a Palazzo Isimbardi a Milano ha approvato il testo dello statuto della Città Metropolitana. Mercoledì scorso era già stato approvato con 18 voti favorevoli, due contrari ed un astenuto presso il Consiglio metropolitano di Milano.
Dei 99 presenti su 134 aventi diritto al voto (in rappresentanza dei 3.027.150 cittadini dell’area metropolitana milanese), 91 Sindaci si sono espressi a favore (in rappresentanza di 2.603.644 cittadini), 5 i Sindaci contrari (rappresentanti 90.695 cittadini), 3 i Sindaci che non hanno partecipato al voto (rappresentanti 18.153 cittadini). La maggioranza richiesta dalla legge era di 44 Sindaci a favore (1/3 dei Comuni) in rappresentanza di almeno 1.513.576 cittadini (50% della popolazione).
“Il voto favorevole fotografa – scrive il vicesindaco di Città Metropolitana Eugenio Comincini – un’ampia condivisione dello Statuto, ben superiore a quanto richiesto dalla legge. Il passaggio di quest’oggi era fondamentale per consentire alla nuova istituzione di prendere avvio nel pieno dei poteri. Non mancano e non mancheranno i problemi, ma da oggi opereremo con ancora più determinazione per raggiungere gli obiettivi che Città Metropolitana ha davanti a sé”.
E’ stato così rispettato il termine della fine del 2014 e dal primo gennaio 2015 sarà dunque realtà. Tra gli obiettivi programmatici della Città metropolitana si legge nello Statuto, c’è “lo sviluppo strategico del territorio, lo sviluppo sostenibile, la qualità urbana diffusa, la promozione della cultura, dei talenti e della qualità della vita sociale.
La Città Metropolitana garantisce uguaglianza di trattamento alle persone e alle formazioni sociali nell’esercizio delle libertà e dei diritti, contrastando ogni forma di discriminazione e garantendo condizioni di pari opportunità tra donne e uomini, in ogni campo”. Lo Statuto prevede poi numerose forme di partecipazione dei cittadini attraverso interrogazioni, istanze o petizioni oltre alla possibilità di deliberazioni di iniziativa popolare. Sono, inoltre, previsti – secondo specifiche modalità – referendum consultivi, propositivi e abrogativi.
Organi di Città Metropolitana sono il Sindaco metropolitano, il Consiglio metropolitano e la Conferenza Metropolitana. Il Sindaco metropolitano è eletto a suffragio universale, come il Consiglio metropolitano, e resta in carica cinque anni. L’elezione diretta è subordinata ad alcune condizioni previste dalla Legge, fino al verificarsi delle quali il Sindaco del Comune capoluogo esercita di diritto questa funzione mentre il Consiglio metropolitano viene eletto con un suffragio di secondo livello. Il Consiglio Metropolitano rimane in carica fino alle elezioni del Comune capoluogo.
Lo statuto è consultabile a questo indirizzo: statuto città metropolitana di Milano
22 dicembre 2014