I milanesi sono diventati un po’ di più, inquinano di meno, godono di una salute migliore e spendono qualcosina di in meno per la casa. Hanno poi meno lavoro e meno soldi. E forse anche per questo leggono poco, disertano i cinema e studiano un po’ meno
di Giampiero Rossi
È questo il volto della metropoli, fotografato nel 2012 e confrontato con l’anno precedente dall’Osservatorio sulla qualità della vita di MeglioMilano, associazione non profit promossa da Camera di Commercio e Automobile Club che da 23 anni tiene sotto controllo diversi indicatori della qualità della vita in città.
Tra i dati con valore positivo c’è innanzitutto la conta dei residenti, che sono tornati ad aumentare: lo scorso anno la popolazione milanese ammontava a 1.366.409 anime, cioè l’1,8% in più rispetto al 2011, e diventano 3.075.083 se si considera l’area metropolitana. Gli ultraottantenni sono il 2,4% in più, ma aumentano anche i giovani fino a 17 anni (+2,4% anche loro) e la fascia adulta tra 25 e 64 anni (+1,8%). Gli over 65 sono quasi 320 mila e gli stranieri residenti esattamente 261.412.
Tutta questa gente, secondo gli indicatori della ricerca di MeglioMilano, vive in un ambiente complessivamente in miglioramento: nel 2012, infatti, risultano dimezzati i giorni di superamento dei livelli i biossido di azoto (39 contro gli 81 del 2011), in netto calo (-25) anche quelli di allarme per il Pm10 e livelli minimi anche per il benzene (1,80 microgrammi per metro cubo, dopo che nel passato aveva quasi toccato quota 8). Merito di un meteo abbastanza favorevole, ma anche delle 10.000 auto in meno immatricolate (716.000) e dei 3,6 milioni in meno entrate in città, frutto della crisi e delle politiche per la mobilità. Il trasporto pubblico, infatti, ha registrato circa 1,7 milioni di passeggeri giornalieri, 7,5 in più rispetto al 2011. Qualche problema per l’acqua (2 pozzi su 10 chiusi per inquinamento), ma va bene sul fronte dei rifiuti: nel 2012 sono stati differenziati circa 120 chili pro capite, il miglior dato dal 2004.
Gli indicatori esaminati da MeglioMilano colgono un miglioramento anche nelle condizioni di salute complessive dei milanesi. I ricoveri ospedalieri sono stati quasi 10.000 in meno (333.574 contro 342.225 nel 2011) che tra l’altro sono accompagnati anche da un complessivo calo dei trattamenti in day hospital. Aumentano i decessi per tumori (4.762) ma sono al minimo dal 1989 le morti neonatali (24). Sono negativi gli indici relativi all’economia e alla cultura. La disoccupazione in città cresce ancora del 2% e tocca quota 10% per i giovani. In compenso rallenta la mortalità delle aziende, i fallimenti si riducono del 6,8% (850 contro 917 del 2011) e crescono le imprese che hanno come titolare uno straniero (21.355 contro 19.869). Parallelamente si contraggono i livelli di reddito familiari (-7%) e pro capite (-15%) e soffrono le attività terziarie, Fiera in testa, e il settore della cultura e intrattenimento: cinema e teatri subiscono cali pesanti, così come la lettura di libri e giornali. «Nel complesso una buona tenuta di fronte alla crisi – è la valutazione del presidente del comitato tecnico di MeglioMilano, Roberto Camagni -. Le possibilità di miglioramento sono legate al passaggio all’area metropolitana e all’Expo».
Positivo il giudizio del vicesindaco Ada Lucia De Cesaris: «I dati sull’area ambientale e il successo di realtà come Car2Go, che ha impattato positivamente su mobilità e ambiente, mostrano che siamo sulla strada giusta». Ma l’opposizione capovolge la lettura. Secondo Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia), «i dati sono sconfortanti, quasi tutti gli indicatori del benessere sono in drastica caduta».
Fonte: CORRIERE DELLA SERA.it
24 novembre 2013