Se in Europa non vogliamo sfigurare più facciamoci la banda. Ultralarga

Congo President Denis Sassou-N'Guesso visit

Il governo vuole portare connessioni a 100 Mbps all’85 per cento della popolazione entro il 2020: per ora ci sono una serie di impegni a cui dovranno seguire nuovi provvedimenti

Il nuovo piano sulla banda ultralarga e la crescita digitale per l’Italia è stato presentato dal governo al termine del Consiglio dei ministri di lunedì pomeriggio. Il progetto, atteso da tempo e piuttosto ambizioso, mira a recuperare il ritardo dell’Italia per quanto riguarda le infrastrutture e le velocità delle connessioni a Internet rispetto alla media dei paesi europei, raggiungendo entro il 2020 gli obiettivi posti dall’Agenda Digitale Europea, l’iniziativa dell’Unione Europea per modernizzare il sistema delle telecomunicazioni.

L’obiettivo è fornire connessioni a 100 Mbps (Mbps = megabit per secondo) ad almeno la metà della popolazione italiana, facendo comunque in modo che tutti i cittadini possano accedere a Internet ad almeno 30 Mbps da connessioni fisse. Il governo vuole raggiungere una copertura dell’85 per cento della popolazione con i 100 Mbps, nella sua previsione più positiva, sempre entro il 2020.

Ottenere un simile risultato non sarà semplice, considerato che attualmente le connessioni a 30 Mbps coprono solo il 20 per cento della popolazione, contro una media in Europa del 62 per cento. Le previsioni più ottimistiche, prima dell’introduzione del nuovo piano, parlavano della possibilità di arrivare al 60 per cento solo nel 2016, ma con la mancanza di iniziative concrete da parte degli operatori per investire in nuove reti da 100 Mbps.

EVIDENZA-Super-bandalargaÈ bene ricordare che la strategia presentata lunedì è formata da annunci e intenti, cui il governo dovrà dare seguito attraverso l’approvazione di una serie di provvedimenti appositi dopo avere effettuato una consultazione pubblica, cui parteciperanno soprattutto operatori e altri soggetti del settore delle telecomunicazioni. Il nodo centrale sono le risorse economiche necessarie per effettuare i lavori di modernizzazione delle infrastrutture. Il governo ritiene di potere ottenere circa 6 miliardi di euro da diversi fondi per lo sviluppo messi a disposizione dall’Unione Europea, ma sarà comunque necessario anche un impegno da parte dei privati, che finora non si sono dimostrati molto interessati a investire risorse per ammodernare le loro reti. Nello scenario più ottimistico, gli operatori potrebbero contribuire con investimenti fino a 4 miliardi di euro.

Oltre ai piani sulla banda ultralarga, il governo ha anche presentato una nuovastrategia per la crescita digitale, che dovrebbe incentivare la diffusione del digitale tra i cittadini, le imprese e le pubbliche amministrazioni. Il piano prevede diversi punti, da regole più vincolanti sulla digitalizzazione dei documenti per gli uffici pubblici a un migliore coordinamento degli interventi legati al digitale tra pubblico e privato, passando per iniziative per fare conoscere computer e Internet ai meno esperti. Ogni cittadino potrà inoltre creare un’identità digitale sul nuovo portale login.italia.it (non ancora online) e con questa accedere alle proprie informazioni e dialogare con le pubbliche amministrazioni.

Fonte: ilPost

4 marzo 2015

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