In un articolo pubblicato sulla prima pagina del Corriere della Sera, Dario Di Vico ragiona oggi sui motivi per cui la ripresa economica italiana è così lenta: e individua, tra le ipotesi di esperti e addetti ai lavori, tre correnti di pensiero. Di là delle quali resta radicata la sensazione che il Novecento conti ancora molto nei nostri destini
Mentre scrivo rimbomba ancora l’eco dell’intervista a due voci pubblicata dal settimanale tedesco “Zeit” con l’economista di Harvard, Kenneth Rogoff da una parte e il Ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble dall’altra parte, durante Ia quale Schaeuble ha ripetuto che la Grecia non può stare nell’euro e chiedere aiuti senza un programma economico. E’ soltanto una minaccia? Pare di no. Ci sono le premesse per un’altra guerra in Europa oppure no? Quest’articolo che pubblico una risposta la dà. (Sopra: una cartolina della Deutsche Neuguinea-Kompagnie quando la Papua Nuova Guinea era una colonia tedesca)
L’azienda si chiama “Athena Sartoria”. Le protagoniste di questa azienda di Cingoli (Macerata) che lavora per conto terzi hanno ritrovato la forza di ripartire perché…
L’economia del paese è cresciuta per la prima volta in sei anni: le cose vanno meno peggio. La Grecia è stato il primo paese dell’UE a ricevere un piano di aiuti economici nel 2010 per ridurre il proprio debito pubblico ed evitare il fallimento
Al di là di obiezioni più o meno fondate, la vera questione è se il Tfr in busta paga servirà a rilanciare l’economia italiana. La crisi ha cambiato in peggio le aspettative delle famiglie italiane sul futuro e non sarà facile riportare l’ottimismo
La storia di Enzo, otto ore al giorno davanti alla Rinascente: «Quello che è successo a me potrebbe capitare a chiunque»
I tedeschi producono un Emmenthal dozzinale ma anche venduto a prezzi stracciati. Sono finti e orrendi anche il parmesan e la mozzarella. La gente si accontenta, sui guadagni colossali si pagano tutte le tasse e così il welfare in Germania si mantiene alto
Ci stiamo dirigendo verso un mondo più equo o verso uno più ingiusto? Non è vero che la disuguaglianza è un sottoprodotto inevitabile della globalizzazione, del libero movimento del lavoro, del capitale, delle merci e dei servizi e di cambiamenti tecnologici che favoriscono dipendenti più specializzati e con un’istruzione superiore
Per la prima volta dall’inizio della crisi l’area della sofferenza e quella del disagio occupazionale hanno complessivamente superato i 9 milioni di persone in età da lavoro, per la precisione 9 milioni e 117 mila. E’ quanto rileva l’associazione Bruno Trentin-ISF-IRES nel rapporto “Gli effetti della crisi sul lavoro in Italia” Per la prima volta…
