Addio, Doris. Ci manchi già

Dell'ultimo film tratto da un romanzo della scrittrice premio Nobel Doris Lessing, morta oggi all'età di 94 anni, Mon Amie Victoria le riprese sono ancora in corso, mentre è ancora nelle sale italiane il film Two mothers della regista Anne Fontaine, tratto da "Le nonne" della scrittrice britannica.  Il film che Jean-Paul Civeyrac sta addattando dal romanzo "Victoria and the Staveneys" è incentrata su Victoria, una bambina nera di otto anni, cresciuta in un ambiente povero, che scopre per caso la vita di una famiglia borghese e ne rimane meravigliata. Ma sono tanti i personaggi femminili, complessi e affascinanti che la Lessing ha regalato al cinema.

Dell’ultimo film tratto da un romanzo della scrittrice premio Nobel Doris Lessing, morta oggi all’età di 94 anni, Mon Amie Victoria le riprese sono ancora in corso, mentre è ancora nelle sale italiane il film Two mothers della regista Anne Fontaine, tratto da “Le nonne” della scrittrice britannica. Sono tanti i personaggi femminili, complessi e affascinanti che la Lessing ha regalato al cinema.

Ha cantato in particolare le esperienze al femminile, all’origine proprio delle motivazioni del premio Nobel che le fu assegnato quando aveva 88 anni: «Cantrice dell’esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa»

E’ stata l’autrice della libertà, e una ribelle. In un’epoca in cui il libero pensiero femminile era una frontiera inesplorata. Un viaggio, il suo, cominciato in un’impero britannico impreparato a implodere, e rimodellarsi. Un secolo di vita che ha attraversato la fine di una guerra e la Seconda, le coline inglesi, gli anni Cinquanta, i Sessanta, fino a un nuovo millennio. Quando nel 2007 la informarono che le era stato assegnato il Nobel, lei rispose: “Oh Christ! I couldn’t care less”.

Diretta, ribelle, impaziente, indipendente, appassionata, irascibile, anticonformista. Una scrittura di fuoco. Mai ferma, mai arresa. Negli ultimi anni aveva bersagliato il presidente americano George W. Bush che definiva “una calamità mondiale”, ma se la prendeva anche con l’immgine della donna moderna (“sfacciata, ma anche bigotta”). Sosteneva che gli uomini non riuscissero più a tenere testa alle donne: “Dovrebbero ricominciare a farlo, essere all’altezza”, disse nel 2001 al festival del libro di Edinburgo. Non aveva paura di creare scompiglio. Come quando definì l’attacco terroristico dell’11 settembre in America “non così terribile”.

Nata in Iran il 22 ottobre del 1919 quando ancora era Persia con il nome di Doris May Taylo ha vissuto a lungo in Africa, in Zimbabwe, raccontando anche le esperienze dei coloni. Studia in un convento, poi in una scuola femminile, ma a 13 anni fugge da scuola continuando gli studi da autodidatta. A 15 è già fuori casa, a 19 sposata, subito madre di due figli, poi divorziata. Comincia a frequentare circoli comunisti, dove conosce Gottfried Lessing: lo sposa e da lui ha un terzo figlio, ma a 30 anni è di nuovo single. E nel 1949 si trasferisce in Inghilterra, a Londra, nel quartiere di West Hampstead. Un anno dopo esce il suo primo romanzo., Lessing ha scritto oltre 55 libri, novelle, poesie e opere celebri come L’erba canta (1950), Il taccuino d’oro (1962), considerato il suo capolavoro e definito, suo malgrado, una sorta di “bibbia del femminismo”, Sotto la pelle(1994), Il senso della memoria (2006). Ha continuato a scrivere tutta la vita, negli ultimi decenni svoltando verso la fantascienza, ma resta celebre per le sue prime opere. Di sé diceva: «Sono nata per scrivere, geneticamente. Voglio raccontar storie».

NOBEL-LITERATURE-LESSING

Doris Lessing resta famosa soprattutto per Il taccuino d’oro (The Golden Notebook), nel quale la protagonista Anna Wulf usa quattro taccuini per rimettere insieme le parti della sua vita a pezzi. Il taccuino nero per l’opera letteraria, quello rosso per l’attività politica, quello blu per la ricerca della verità attraverso la psicanalisi, quello giallo per la vita privata e l’ultimo, d’oro, per l’impossibile sintesi di tutto quanto, raccontava: è una donna che voleva «vivere come un uomo», ma oggi le donne sono «presuntuose, farisaiche» , «spaventano gli uomini». Per questo, se Wulf cerca in tutti i modi di uscire dal caos della sua generazione, la sua autrice giudicava superato «il femminismo di una volta, quando le donne non avevano neppure il diritto di voto», mentre lamentava il fatto che «molte donne al potere che assumono atteggiamenti molto maschili». Lessing descrisse così condizioni femminili di cui allora non si parlava. Mestruazioni, frigidità, orgasmi. Divenne l’icona della liberazione femminile quando il mondo era pronto a essere liberato.Uscito in Gran Bretagna nel ’62, il libro arrivò in Francia e in Germania solo 14 anni dopo perché considerato troppo provocatorio. In Cina fu pubblicato nel 1993, e vendette 80 mila copie nei primi due giorni.

Da «L’Erba canta», la sua prima opera del 1950 dedicata all’Africa, dove ha vissuto per anni, a «Il taccuino d’oro» (1962, una vera e propria Bibbia femminista) o a «Memorie di una sopravvissuta» (1974), fino ai più recenti «La noia di essere moglie» (1983) 0 «Amare Ancora» ( 1996), ha cantato in particolare le esperienze al femminile, all’origine proprio delle motivazioni del premio: «Cantrice dell’esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa». Il premio la colse di sorpresa, e si lasciò andare a un’esclamazione pittoresca., salvo poi analizzare: «Ho 88 anni e non possono dare il Nobel a un morto, quindi penso che probabilmente abbiano pensato fosse meglio darmelo prima che io fossi fuori gioco». È stata soltanto l’11esima donna ad ottenere questo onore. Nel 2004 è uscito «Le nonne», una collezione di quattro brevi racconti, che racconta l’amore fra donne mature e giovani ragazzi che prende spunto da una storia che le era stata raccontata. L’ultima opera risale al 2008 anni fa, «Alfred e Emily».

“Un esempio modernissimo di libertà per tutte le donne”, ha raccontato Inge Feltrinelli, amica personale di Doris Lessing ed editore che l’ha fatta conoscere in Italia. “Era una donna straordinaria, coraggiosa, di sinistra. L’ultima volta che l’ha incontrata “è stato a Londra nel 2003, quando era in visita di Stato l’ex presidente americano George Bush e la città era blindata, non si riusciva a trovare un taxi”. “Ha dimostrato che una donna può essere non convenzionale. Lei voleva essere libera dalla provinciale Rhodesia e dalla piccola borghesia dei suoi genitori. E’ una cosa esistenzialista. Come diceva Sartre, ognuno è responsabile della sua vita e lei ne ha avuta una lunga e ricca. Era famosa per le sue battute, oltre che per i mariti: dal secondo ha preso il cognome Lessing, ha avuto tanti amanti”.

18 novembre 2013

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