Mondo

Lo scandalo Volkswagen, spiegato senza tanti fronzoli

Ieri pomeriggio Martin Winterkorn ha annunciato le sue dimissioni da CEO di Volkswagen in seguito allo scandalo sulle auto “truccate” per risultare in regola con i limiti imposti per le emissioni di gas nocivi. Da amministratore delegato, Winterkorn si è assunto le responsabilità per quanto accaduto, dicendo di non esserne stato a conoscenza prima, e ha di conseguenza rassegnato le dimissioni, ricordando che “il lavoro per chiarire la situazione deve continuare: è l’unico modo per riottenere la fiducia”. Ma dopo tante accuse la Volkswagen riconquisterà la fiducia? Comunque sia è difficile da dimenticare la prima pagina del quotidiano tedesco Die Welt in cui si rivela (citando come fonte un documento del ministero dei Trasporti tedesco) che il governo tedesco e Bruxelles sarebbero stati da tempo a conoscenza della tecnica di manipolazione dei gas di scarico sui motori diesel della Volkswagen

La storia del rifugiato siriano sgambettato in Ungheria

L’edizione online del tabloid britannico Daily Mail ha intervistato Osama Abdel Muhsen Al Ghadab, il rifugiato siriano di 52 anni che è stato sgambettato dalla cameraman ungherese Petra Laszlo mentre teneva in braccio suo figlio di 7 anni. Il video dello sgambetto è stato pubblicato e visto in tutto il mondo. Al Ghadab ha detto al Daily Mail di essere arrivato a Monaco di Baviera la mattina di sabato 12 settembre, circa dieci giorni dopo avere iniziato il proprio viaggio dalla Turchia. A lato: Al Ghadab assieme ai suoi figli Zaid e Mohannad – secondo il Daily Mail – fotografato in Germania

Perché non emigrano in Germania i milioni di giovani europei disoccupati?

La Germania avrebbe bisogno di almeno 500 mila lavoratori (benché i disoccupati siano 2,8 milioni), 50 mila posti di apprendisti sono rimasti vacanti e le aziende sono preoccupate. La Cancelliera con le sue dichiarazioni avrebbe alimentato le speranze di migliaia di disperati che finiscono annegati nel Mediterraneo, o soffocati nei Tir, se giungono via terra. Ne sono convinti molti italiani accecati dai luoghi comuni anti-tedeschi. Lo ha detto anche l’ungherese Orban, che cerca di giustificare quanto avviene a casa sua dando la colpa alla Merkel. Perché la Cancelliera ha promesso di accogliere quanti fuggono, in particolare i siriani?

I ministri delle Finanze del G20 faranno i conti con le donne leader del W20

Il confronto si annuncia “durissimo”. Riepiloghiamo: domenica scorsa a Milano c’era la chiusura della Festa dell’Unità, ad Ankara invece in quello stesso giorno le maggiori potenze economiche mondiali, tra cui l’India e la Cina, hanno lanciato il gruppo ‘W20’ composto da donne leader ed esperte di genere che in occasione del prossimo G20 si impegneranno a elaborare proposte di politiche volte a facilitare l’empowerment delle donne, soprattutto nel settore economico. Il gruppo W20 – di cui fa parte anche Barbara Kenny, caporedattrice di inGenere, tra le rappresentanti per l’Italia – ospiterà il suo primo vertice nel mese prossimo a Istanbul, dopo che tutti i paesi membri designeranno le loro candidate, come ha sollecitato a fare Gülden Türktan, presidente appena eletta del gruppo. Nella foto: Christine Lagarde, la direttora del Fondo Monetario Internazionale

Mobilità nella Città Metropolitana. Vediamo insieme cosa ci aspetta

Parliamone sabato 5 settembre alle 21.00 alla festa de l’Unità ai Giardini Montanelli in sala Dibattiti (nella pagina interna il programma con i partecipanti). Intanto vi propongo questa analisi di Pietro Spirito esperto di Economia dei Trasporti che fa il punto tra l’altro su una delle sfide maggiormente critiche che devono affrontare le città nel mondo: la dipendenza dello sviluppo urbano dalle automobili. Argomento che ci riguarda molto da vicino e sul quale è necessario intervenire al più presto e sabato vedremo insieme cosa e come si può agire

Piattaforma di Pechino, un appello ai movimenti femministi

Per celebrare il vertice globale “sulla parità di genere e l’emancipazione femminile” che si terrà il 26 settembre 2015 il sito della fondazione raccoglierà testimonianze video auto-registrate relative alle richieste da avanzare ai leader mondiali. Le testimonianze, vanno inviate in formato video entro il 15 settembre 2015: clicca tutte le informazioni per partecipare

Fukushima è una bomba a orologeria sotto silenzio

Fukushima sta ancora emettendo radiazioni, che si autogenerano, incommensurabili, senza limiti, come un incorreggibile mostro Doctor Who incontrato nello spazio profondo. Fukushima passerà molto probabilmente alla storia come la più grande “copertura” del XXI secolo. Governi e grandi aziende non si stanno allineando con i cittadini su rischi e pericoli; allo stesso modo, la verità intrinseca, come uno standard etico, comporta un rischio pari a quello della colla che tiene insieme la verità e la fiducia nelle istituzioni della società. Alla fine, questo è un esempio di come le società falliscono

“Potere alle donne; Potere all’umanità: disegnalo!”

UN Women – organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di uguaglianza di genere e sviluppo dei diritti delle donne – ha organizzato un concorso di fumetti e caricature sulla parità di genere per celebrare il ventesimo anniversario della quarta Conferenza mondiale sulle donne che si è svolta a Pechino nel 1995. Al concorso potevano partecipare ragazze e ragazzi tra i 18 e i 28 anni, residenti in uno stato membro dell’UE.
A lato: il secondo classificato: David Ibáñez Bordallo, Spagna, nato a Yecla, nel 1988. «Stop telling stories, you are superpowerful!». (UN Women)

Cohen: “La NATO mai stata così vicina alla guerra con la Russia”

Lo storico americano Stephen Cohen osserva che gli Stati Uniti per la prima volta nella storia hanno dispiegato le sue armi pesanti e truppe così vicino alla linea di difesa della Russia. L’articolo che pubblichiamo è ripreso da Sputnik, un’agenzia di notizie lanciata il 10 novembre 2014 da Rossiya Segodnya , l’agenzia di stampa internazionale fondata dal presidente Putin e gestita direttamente dal governo russo