Vi suggerisco la lettura di “Pfiff : Una storia operaia nella Torino degli anni Sessanta”, l’ultimo libro del giornalista e saggista Roberto Giardina, del quale pubblico sul mio sito le sue analisi sulla Germania in cui vive da più di trent’anni. Con questo suo ultimo libro Giardina si cimenta nuovamente con l’opera narrativa, prendendo spunto da quanto vissuto in gioventù quand’era un novello cronista del quotidiano «Stampa». La foto: quando Torino era sinonimo di FIAT
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Città metropolitane, Uncategorized
Città Metropolitana. Andiamo avanti con i fatti
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Cina. Gmail è tornata, ma cresce la censura sui media
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Ecco come il corpo di Samantha Cristoforetti si adatterà alla vita nello Spazio
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Tempi cupi: per le giornaliste americane manco i lupi
L’ inversione di rotta nella stampa americana al centro di un articolo di Anne Marie Lipinsky, curatrice della Fondazione Nieman per il Giornalismo ad Harvard, che su NiemanLab analizza lo status sociale e lavorativo delle donne nei mezzi di comunicazione. L’ ex direttrice del Chicago Tribune, in particolare, sottolinea come in molteplici casi la posizione femminile di vertice, in ruoli decisionali, abbia subito negli ultimi anni una flessione negativa
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Eterologa, guida ai donatori di sperma
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Renzi: “Grillo e Berlusconi sono due facce della stessa medaglia. Noi siamo una cosa diversa, noi governiamo il paese”.VIDEO
E’ stato acceso lo scontro a Ballarò tra Matteo Renzi e Giovanni Floris. Motivo del contendere, in particolare, la spending review imposta alla Rai. Al termine del programma, il tweet: “Niente paura. Il futuro arriverà anche alla Rai. Senza ordini dei partiti. #cambiaverso#italiariparte”. Nel corso della trasmissione, Floris ha insistito sul rischio di indebolimento della tv pubblica – con i tagli – a vantaggio del concorrente Mediaset. Il premier ha replicato che per 20 anni c’è stato un duopolio fuori luogo, ora invece ci sono La7, Sky, e altre tv. E ha rivendicato: “Voglio che la Rai sia di tutti, non dei partiti, perciò non metterò mai bocca su palinsesti, conduttori e direttori, ma anche la Rai deve fare la sua parte”. Contro il premier, anche gli strali del sindacato interno Usigrai: “Il presidente del Consiglio Matteo Renzi dice che non mette le mani nelle tasche degli italiani ma poi prende i soldi che 16 milioni di famiglie pagano per il Servizio Pubblico e li usa per altro. Nulla fa contro gli evasori. Che restano ancora una volta impuniti. Dice che la Rai non deve essere dei partiti, ma la asservisce al governo stringendo il cappio del controllo economico. Peggio della vecchia partitocrazia. Dice che non si vuole occupare di Rai, ma poi indica anche quali pezzi vendere”.
GUARDA L’INTERVISTA INTEGRALE: http://bit.ly/1mUmuAJ
http://www.ballaro.rai.it – Giovanni Floris intervista il Presidente del Consiglio Matteo Renzi
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Elisabetta Polenghi. Un encomiabile esempio di lotta per la giustizia ignorato dall’Italia
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El pueblo unido jamàs serà vencido. Buon Primo Maggio
El pueblo unido jamás será vencido (Il popolo unito non sarà mai sconfitto) è una delle più note canzoni legate al movimentoUnidad Popular ed alla presidenza del Cile da parte di Salvador Allende, morto nel tragico golpe cileno del 1973.
La canzone venne composta nel 1970 da Sergio Ortega, musicista cileno facente parte del gruppo musicale Quilapayun.
Famosa in Cile durante i tre anni della presidenza Allende, divenne – dopo il golpe cileno che portò al potere i militari guidati daAugusto Pinochet – un simbolo della lotta per il ritorno alla democrazia tanto in Cile quanto nel resto del mondo.
Oltre al gruppo dei Quilapayun, esule in Francia negli anni della dittatura, la canzone venne cantata e incisa anche dagli Inti-Illimani, altro gruppo storico della Nueva Canción Chilena, che aveva ottenuto asilo politico in Italia e che portò il brano alla completa notorietà.
Ecco il testo:
El pueblo unido jamas serà vencido |
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Autore: Quilapayun – S. Ortega Anno 1970 De pie, luchar, Y ahora el pueblo que se alza en la lucha La patria esta forjando la unidad. De pie cantar que el pueblo va a triunfar Y ahora el pueblo que se alza en la lucha la la la la la la la…. Il popolo unito non sarà mai vinto! In piedi, cantiamo, che trionferemo,/ avanzano le bandiere dell’unità/ e tu verrai a marciare al mio fianco/ così vedrai il tuo canto e la tua bandiera fiorire.La luce di un’alba rossa/ annuncia ormai la vita che verrà. In piedi, marciamo, che il popolo trionferà;/ sarà migliore la vita che verrà. Conquistiamo la nostra felicità;/ in un clamore, mille voci di lotta si alzeranno;/ diranno canzoni di libertà. |
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Buona Pasqua
C’è una distanza di sessantuno anni da quella Pasqua (sopra) e questa di oggi. Era quella l’Italia del primo dopoguerra (l’enfasi dello speaker è indicativa), con le sue speranze, con le sue paure di non farcela. Decisamente non c’è nostalgia per quegli anni, segno che l’Italia di passi ne ha compiuti imparando in fretta a superare gli ostacoli. E’ una esperienza accumulata nei decenni che ci rassicura sulla nostra capacità di sapere gestire bene il nostro domani. Buona Pasqua!
all’interno: LA PROPOSTA DI PASQUA DI CIBI. foto © 2014 Chiara Vettraino