Contro il logorio della vita moderna? Occhio alla Mobilità

Non è il traffico a Milano, ma potrebbe diventarlo se si mette presto mano alla mobilità

Non è il traffico a Milano, ma potrebbe diventarlo se non si mette presto mano alla mobilità

La mobilità risulta un fattore tanto fondamentale quanto critico nel momento in cui si manifesta la sua incapacità ad autoregolarsi e a stabilizzarsi  su un “livello socialmente efficiente”.  Sicché la “mala-mobilità” genera – è naturale – clamorosi effetti negativi (congestioni, incidentalità, inquinamento atmosferico e sonoro) che pesano sulla qualità della vita dei cittadini e sulla attrattività dell’ambiente urbano che li circonda.  La Città Metropolitana ha come suo obiettivo la risposta a queste esigenze

CENSIdi Arianna Censi

Diciamocelo subito e con estrema franchezza riesumando un vecchio slogan pubblicitario di un digestivo che mi calza a pennello: “contro il logorio della vita moderna” dobbiamo dare una risistemata ai  trasporti di Milano città Metropolitana come mai s’era fatto prima. Perché le esigenze della “domanda” dei cittadini è ben chiara e soddisfarla è un dovere. Essa si riassume non soltanto in una richiesta di servizi più  flessibili, in  un crescente bisogno di una integrazione –  tariffaria e soprattutto logistica – che consenta un accesso facile e immediato a percorsi complessi e non sistematici. Pertanto diventa prioritario una nuova progettazione dei nodi e dei sistemi di trasporto che vi si attestano, e anche l’applicazione di tecnologie di comunicazione in grado di soddisfare le attese e le esigenze degli utenti. Soltanto una realtà come la Città Metropolitana può far fronte con tempestività e con realismo a queste esigenze.

censiInsomma il tema della mobilità è certamente fra quelli che rende più concreto il concetto di sostenibilità urbana, poiché  (non va dimenticato)  essa  migliora la condizione socio-economica della società, in quanto la sua mission è di mettere in comunicazione le persone, le merci, le idee e quindi di provvedere in maniera esponenziale allo sviluppo della società, appunto. Città Metropolitana – lo ripeto fino alla nausea – è l’unica realtà che può svolgere il compito in maniera esaustiva.

Pertanto, la mobilità risulta un fattore tanto fondamentale quanto critico nel momento in cui si manifesta la sua incapacità ad autoregolarsi e a stabilizzarsi  su un “livello socialmente efficiente”.  Sicché la “mala-mobilità” genera – è naturale – clamorosi effetti negativi (congestioni, incidentalità, inquinamento atmosferico e sonoro) che pesano sulla qualità della vita dei cittadini e sulla attrattività dell’ambiente urbano che li circonda, compromettendo gli effetti  positivi largamente riconosciuti e generalmente addotti dalle economie di urbanizzazione.

Tuttavia – parliamoci chiaro – c’è nei servizi di trasporto una volontà diffusa a ridimensionare le reti, in particolare tagliando le linee improduttive e i servizi inefficienti, ma sovente senza fornire alternative valide. Questo modo di fare rischia di non essere in grado di fornire adeguate risposte ad alcune delle principali sfide sociali legate ai cambiamenti socio-demografici del XXI secolo, ossia di soddisfare le nuove esigenze di una società che invecchia e contrastare lo spopolamento delle zone periferiche da parte di persone più giovani a favore delle grandi città e delle metropoli. Si tenga a mente che l’inclusività – con particolare riferimento ai gruppi di cittadini vulnerabili – e la coesione territoriale possono essere seriamente danneggiate dalle tendenze descritte. Ecco perché diventa d’obbligo lo scambio quotidiano di informazioni tra le realtà locali, e tutto questo lo rende possibile Città Metropolitana, strutturata com’è.

Un’attenta programmazione e regolamentazione che tenga conto delle nuove realtà deve realizzare nuovi modelli di trasporto che garantiscano effettivamente un miglioramento dell’accessibilità alle differenti componenti del territorio e alle diverse categorie di utenti con una particolare attenzione alle fasce più deboli. Insomma, non possiamo privilegiare la mobilità nelle aree e nei segmenti più profittevoli, e non entro nei particolari perché chi vuol capire, capisce. Non ci sono cittadini di serie A e di serie B come ai tempi delle carrozze. La mobilità dev’essere costantemente aggiornata proprio perché è al servizio di tutti. Questo ê il mio impegno prioritario di consigliere delegato a Mobilità e Viabilità di Milano Città Metropolitana.

raccontiamo

4 settembre 2015

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