L’uguaglianza? Non esiste per la Giunta regionale lombarda

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Si tratta del principio più importante dell’ordinamento democratico, che si fonda sul valore proprio di ogni essere umano e che la Costituzione riconosce come parte essenziale della cultura e del modo di pensare di tutti. La Giunta regionale lombarda stabilendo che la fecondazione assistita eterologa sarà a completo carico degli assistiti non ne tiene conto affatto

di Vincenzo Maddaloni

Evidentemente non hanno tenuto affatto in conto l’articolo 3° della Costituzione il quale stabilisce che “Tutti i cittadini hanno pari dignità”. Si tratta del principio più importante dell’ordinamento democratico, che si fonda sul valore proprio di ogni essere umano. Infatti, dalla pari dignità dei cittadini nella società discende il principio di eguaglianza che la Costituzione riconosce come parte essenziale della cultura e del modo di pensare di tutti.

Invece pare che non lo riconosca la Giunta regionale lombarda approvando la delibera secondo la quale l’eterologa si può fare soltanto se essa è pagata dagli assistiti. Niente ticket insomma, le coppie ne sosterranno interamente il costo che secondo alcune prime stime non dovrebbe superare i 3 mila euro.  «Fra le  sei mila copie già oggi in lista d’attesa, quante di loro potranno permettersi di pagarli?», si chiede Sara Valmaggi, consigliere del Pd e vicepresidente del consiglio regionale. Infatti è una somma considerevole, non alla portata di tutti, e comunque dispendiosa. C’è da sperare soltanto nel parto gemellare per far quadrare i conti?

 Diversamente dalla Toscana, la prima a disciplinare questa pratica con un ticket di 500 euro  dopo che, in aprile, la Corte Costituzionale aveva fatto cadere il bando imposto dalle legge 40. E diversamente dall’ Emilia Romagna dove le prestazioni per la fecondazione eterologa, come per l’omologa, sono a carico del Servizio sanitario regionale, la Regione Lombardia non investe un euro nella fecondazione eterologa.

In compenso la giunta Maroni spende 189 mila euro per un torneo di calcetto a tappe nelle città lombarde tra squadre di dilettanti. Perché la pratica sportiva (il calcetto?) rappresenta un elemento essenziale allo sviluppo del tema Expo 2015, si legge sul sito ufficiale della manifestazione.  Peccato che il tema di Expo sia “Nutrire il pianeta, energia per la vita”

Non altrettanta superficialità c’è nella delibera sulla fecondazione assistita eterologa che potrà essere richiesta – si badi bene – soltanto in caso di infertilità o di sterilità assoluta e irreversibile certificate. Insomma, «Almeno in Lombardia il pensiero unico laicista non passa. Le norme sull’eterologa difendono i bambini e la famiglia, no a deriva gay», twitta raggiante l’ex governatore lombardo, ora senatore del Nuovo centrodestra, Roberto Formigoni.

La giunta lombarda non può che giubilare. Infatti nella “Nota dottrinale su alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica” della Congregazione per la Dottrina della Fede del 24 novembre 2002, sono indicati i sette “principi non negoziabili”: 1) Vita; 2) Famiglia; 3) Libertà di educazione; 4) Tutela sociale dei minori;   5) Libertà religiosa  6) Bene Comune a servizio della persona  7) Pace. Di questi sette, i primi tre fanno da fondamento a tutti gli altri, tant’è vero che di solito vengono nominati soltantoo essi. Da qui l’obbligo per i politici cattolici di impegnarsi  nel sostenere a qualsiasi costo questi principi, come il rifiuto di praticare l’aborto, o di approvare matrimoni gay, o di aderire alle proposte del gender nelle scuole, o di somministrare pillole abortive, o di assecondare la fecondazione assistita eterologa. Con l’impegno di ricordare al mondo che  la fede e la testimonianza cristiana si vivono proprio nell’esercizio delle virtù, dei valori e dei  “principi non negoziabili” della Chiesa. Così operando la carriera politica è assicurata.  Poco importa se viene meno il principio di eguaglianza che la Costituzione riconosce.

Pubblicato anche su Linkiesta con il titolo ” L’ eterologa a pagamento in Lombardia scardina il principio di uguaglianza che la Costituzione riconosce”

13 settembre 2014

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