In piazza a Kiev ci sono pure i soldi degli ucraini americani che foraggiano la rivolta. E’ una realtà che non appare sulle cronache che arrivano in Italia. Se così non fosse meglio si capirebbe perché ha retto soltanto poche ore a Kiev la tregua annunciata dal presidente Viktor Yanukovich.
Nel Maidan, nel centro della protesta filo-europea e anti-governativa, sono ripresi gli scontri tra agenti e frange radicali dei manifestanti. I risultati sono pesanti. Dopo i 28 morti di mercoledì, giovedì il bilancio degli scontri sarebbe di «almeno 100 morti e oltre 100 feriti», come ha riferito alla Cnn il capo dei servizi medici a Kiev. Altre sono le cifre del governo, ma comunque pesantissime: 39 morti solo nella giornata di ieri, 67 da martedì scorso.
Da qui il monito della Casa Bianca a Yanukovich di ritirare immediatamente la sue forze di sicurezza e di rispettare il diritto a una pacifica protesta come ha affermato il portavoce della Casa Bianca Jay Carney, sottolineando che “l’uso della forza non risolverà la crisi”.
Si tenga a mente che l’amministrazione Obama si attende “risultati-veloci” anche perché come ha ricordato Victoria Nuland (l’ Assistente Segretario di Stato USA neo-con che pronunciò il suo famoso “In c**o all’Eu”) “gli USA, negli ultimi due decenni, hanno investito più di cinque miliardi di dollari per democratizzare l’Ucraina.”
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