
Astensione dal lavoro, assemblee, cortei e flash mob: quest’anno si va verso una ricorrenza “di lotta”. In Italia aderiranno anche i centri antiviolenza per manifestare contro la violenza maschile. È questa la piattaforma politica formulata dalle 2000 persone riunite (nella foto) in assemblea nazionale a Bologna il 4 e 5 febbraio, che hanno proseguito il lavoro sul piano femminista antiviolenza e stanno organizzando lo sciopero delle donne dell’8 marzo che coinvolge diversi paesi nel mondo. I punti esprimono il rifiuto della violenza di genere in tutte le sue forme: oppressione, sfruttamento, sessismo, razzismo, omo e transfobia




















